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Strategie Social di Successo: la pizzeria Ugi’s

Ha senso avere una strategia social? A questa domanda sicuramente in tanti rispondereste di si. In questo articolo mi domando se potrebbe avere invece un senso una NON - Strategia.

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Strategie Social di Successo: la pizzeria Ugi’s

Vincenzo Calicchio 2 comments



Alle volte il mondo dei Social Network si trasforma nel mondo dell’assurdo. E’ quanto ho appreso da questo illuminante articolo della rivista Spagnola Yorokobu. Quintali e quintali di libri e pubblicazioni in merito a strategie social di successo vengono resi inutili dalla pagina Facebook di un pizzaiolo Argentino. E’ l’ulteriore riprova che la regola “Il cliente ha sempre ragione” è una “Cagata pazzesca“.

La non – strategia social di successo

Catena di pizzerie di Buenos Aires, Ugi’s fu fondata da Hugo Solis (incredibile non sembra essere di origine italiane) alla fine degli anni ’80 e ad oggi può vantarsi (è un vanto?) di vendere la pizza più economica della Città.

gestione social

I migliori pizzaioli di Buenos Aires vecchia

La formula per riuscire a mantenere i prezzi così bassi ovviamente prevede alcune rinunce per i clienti come:
  • Accettare che ti serva un solo tipo di pizza (quella con la mozzarella).
  • Che gli unici condimenti disponibili siano il sale e l’origano.
  • Che entrambi si presentino in una bottiglia di plastica da mezzo litro con un buco sul tappo.
  • Che l’arredo del locale sia in qualche modo “minimalista”.
  • Che non si effettuino consegne.
  • Che le salviette non siano il massimo della pulizia.
  • Che la scelta delle bibite sia molto limitata.

best practices social

Nonostante tutto, e sebbene siano in tanti a Buenos Aires a disprezzare tale offerta gastronomica, mangiare una pizza da Ugi’s è un obbligo quando si è nella capitale Argentina. Per poco più di 4 Euro è possibile, infatti, mangiare una pizza formato famiglia e una bibita (che aiuti a farla scendere). E noi Italiani conosciamo bene il prezzo delle pizze all’estero!

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La Torre di Pisa di Ugi’s

Se ancora il prezzo è troppo alto, si può in ogni caso optare per le generose porzioni singole con le quali la fame starà a bada per un bel po.  Inoltre Ugi’s è un posto dove è possibile sedersi accanto ad una clientela alquanto variopinta.

facebook pizzeria

Parte della realtà della pizzeria restò immortalata anche in uno dei film più celebri per gli Argentini ovvero “Pizza, Birra y fasso” di Adrián Caetano e Bruno Stagnaro dove i protagonisti, non avendo altro, mangiano una pizza da Ugi’s prima di andare a scalare l’Obelisco di Avenida 9 de julio.

Un film tanto famoso in Argentina che quest’Estate un giovane con la Maglia di Argentina ’78 ha voluto ripetere l’impresa finendo però male.

Dai Social Network alla politica economica

La presenza di Ugi’s all’interno della società dei cugini del Sud America è tale che recentemente è stato pubblicato l’Indice Ugi’s riferito al potere d’acquisto sulla falsa riga dell’Indice Big Mac negli Stati Uniti usato per determinare il reddito pro-capite secondo il prezzo del famoso hamburger. Autore della trovata è il popolare media Argentino Clarín che ha replicato l’idea nel paese latino basandosi invece sull’evoluzione dei prezzi della pizzeria.

Secondo tale studio, l’evoluzione dei prezzi delle pizze di Ugi’s ha seguito la seguente impennata:

  • 1,99 pesos durante la presidenza Menem negli anni ’90.
  • 2 pesos con De la Rua nel 2000.
  • 3,5 nel 2004 con Kirchner marito.
  • 49,99 il 10 Agosto 2015 sotto la presidenza di Kirchner moglie.

Se nel 2007, quando la crisi cominciava a colpire, era possibile comprare con un salario minimo 118 pizze, oggi tale numero è sceso a 96.

Come conquistare i follower

Ma la cosa più sorprendente, nonché l’effettivo motivo per cui ho deciso di condividere questo articolo, è che i responsabili di Ugi’s sono stati capaci di metter su un business di successo e con una propria personalità che va oltre la concorrenza fino al punto di sviluppare una strategia Social pazzesca o che potremmo almeno qualificare come peculiare.

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Coscienti del prodotto che hanno tra le mani e sicuramente conoscendo la propria clientela, in Ugi’s non si risparmiano mai in quanto a sense of humor per ridere sia di loro stessi che dei clienti. Questa decisione ha generato una enorme comunità di follower  (più di 50 mila!) che sono ampiamente coscienti di ciò che troveranno una volta varcato l’uscio della pizzeria.

Ecco una serie di scambi di battute tra il community manager ed i clienti del locale con relative traduzioni.

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– “Pizzerie sporca” – “Tua madre”

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– “Ugi’s, la pizza che ti fa venire l’ebola all’istante” – “Non parliamo della F*** di tua sorella allora…”

Una nuova filosofia del Web Marketing

Mentre le scuole di Social Media Marketing di tutto il mondo si affannano a dire che i social network sono luoghi in cui creare un buon rapporto con i propri clienti, leggere i litigi e gli insulti della pagina Facebook di Ugi’s rappresenta una nuova filosofia del web marketing. E la cosa più sorprendente di tutto ciò è che funziona alla grande!

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– “Le peggiori pizze mai provate, per caso non sapete che le pizze vogliono il formaggio? Disastro” – “Ed i tuoi genitori non sapevano che bisogna usare il preservativo?”

 

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– “Con le due pizzerie che ci sono li vicino vanno a preferire la Mer** di Ugi’s?” – “Con le Put**** che ci sono li vicino vanno a preferire tua sorella?”

 

Lontanissimi dal mantenere una comunicazione cordiale e simpatica con i loro clienti, il social media manager della pizzeria usa invece l’insulto per avere a che fare con coloro che capiscono il gioco e lo fomentano dando vita a esilaranti discussioni.

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Questa no, non la posso proprio tradurre!

Però non ogni singolo post ed ogni singola risposta è violenta nei confronti dei clienti, infatti per creare una relazione con i follower hanno creato “L’angolo di Ugi’s” per tutti coloro che inviano foto in cui “assaporano” le pizze della catena.

coinvolgi follower

La strategia social di Ugi’s: mettere la polvere sul tappeto

Questa strategia ha funzionato però c’è da dire che il gestore della pagina non sempre è riuscito (anzi non sempre ha voluto) controllare la spontaneità sia della foto che dei commenti.

coinvolgere follower

Nulla di meglio di un “Paquero” che mangia da ugi’s

Per tutti i non Argentini, un “Paquero” è il consumatore di paco, la droga più economica, distruttiva e marginale delle periferie di Buenos Aires. Lo trovate un po forte vero? Il community manager di Ugi’s scherza su tutto, dall’igiene del locale ai suoi bagni, alle condizioni sociali del clienti. Il tutto alla faccia del politicamente corretto!

Il tutto condito da foto di piccioni che entrano nel locale a mangiare le briciole lasciate dai clienti. Alcuni di loro sono stati adottati ed oramai vengono chiamati per nome. Qui in basso c’è Miguel.

coinvolgere clienti

Si scherza anche sul comportamento dei clienti. Nella foto in basso il meccanismo anti furto dell’origano.

coinvolgi clienti

E sull’aspetto dei clienti. In basso quando Cristiano Ronaldo si è presentato a sorpresa in pizzeria.

rapporto follower

E fanno anche insulti a catene ben più note (non certo per la qualità del cibo).

gestione-reti-social

Si scherza, inoltre anche con spot classici del politically correct come “Si alla pizza, no alla droga” che in Ugi’s si trasforma in “Si alla pizza, Si alla droga” che ovviamente ha fatto molto discutere vista la risonanza che ha a Buenos Aires questo locale.

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– “Ma non era No alla droga..Si alla pizza? é orrendo questo messaggio” – “Basta che la droga sia buona Daniela”

Conclusioni

E’ mia personalissima opinione che la stragrande maggioranza del popolo della rete è stufa di strategia social ordinarie, tutti si aspettano che la pagina di una pizzeria posti foto di pizze super golose e che il Facebook di una gelateria condivida foto di coni strabordanti di gelato il tutto dove il rapporto coi i follower è limitato a “Venite a provare le nostre specialità…”. 

In questo deserto di contenuti è assolutamente normale che una voce fuori dal coro, una voca fuori tendenza che mette effettivamente in pratica una anti – strategia di successo finisca per avere la meglio anche se, lo ammetto, ci vuole tanto coraggio per una comunicazione di questo tipo.

Funzionerebbe questo stile in Italia? Mi piacerebbe sentire la vostra. A mio avviso l’Italia fa storia a se in quanto a gastronomia ed un strategia di questo tipo sarebbe alquanto pericolosa, non tanto per il rapporto con i clienti quanto per il rapporto con la ASL.

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    Vincenzo Calicchio

    Web Marketing Manager con focalizzazione su SEO, SEM, Inbound marketing e tutto ciò che gira intorno alla grande G di Google. Parlo Spagnolo ed Inglese e ad oggi vanto collaborazioni tra l’Italia, la Spagna e gli Stati Uniti. Tra i maggiori progetti ci sono quelli con la Software House “The Singular Factory” (Miami, USA), con il Cabildo (Governo insulare) di Fuerteventura (Isole Canarie, Spagna) ed il Venture Incubator 56CUBE (la mano verso il Sud della milanese "Digital Magics"). Inoltre lavoro con alcune tra le più grandi boutique del Centro-Sud Italia ed alcuni grossi gruppi del Nord. Con la mia Web Agency "Mia Nonna non lo capisce" collaboro a diversi progetti contribuendo alla strategia digitale ed al posizionamento in SERP di eCommerce, attività locali ed aziende di diversa grandezza e settore.

    2 Comments

    Paola

    Settembre 28, 2015 at 1:24 pm

    L’Italia in quanto a cibo è troppo sofisticata sia a livello di qualità di prodotti sia burocratico. Se una “strategia” così funziona in Argentina mi chiedo quale sia il loro livello di gusto alimentare e soprattutto di igiene. Evidentemente l’ironia usata da UGI’S altro non è che l’autoironia dei clienti stessi.

    Vincenzo Calicchio

    Settembre 28, 2015 at 2:46 pm

    Ciao Paola il livello di gusto ed igiene di Ugi’s è evidente ma non penso sia sintomo di come funziona in Argentina. Ritengo che la loro strategia Social sia sintomo di un bisogno che nasce dalla rete. Le persone sui Social vogliono ridere o avere informazioni a loro utili. La stragrande maggioranza delle attività commerciali sul web danno informazioni (quando le cose vanno bene) mentre Ugi’s riesce eccellentemente a far ridere (con non pochi rischi nei confronti della legge). Ciò di cui non c’è dubbio è che il politicamente Scorretto funziona..

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