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Strategie Social di Successo: sono possibili per i B2B?

Vincenzo Calicchio No Comments



In questo post vedrete 3 case history di strategie social di Successo per B2B e capirete i motivi del loro successo. Questo tipo di Marketing può essere molto insidioso a partire dalla considerazione che argomenti come trattori, grandi navi merci e transazioni finanziarie non sono proprio argomenti top in quanto a capacità di stimolare interesse e conversazioni. Inoltre i metodi convenzionali non funzionano quando ci si relaziona con persone davvero competenti, in grado di valutare accuratamente il prodotto.

Un altro elemento che governa il marketing B2B è il fatto che un’eventuale transazione non dipende dalla volontà di una sola persona, ma c’è bisogno di una riunione direttiva che valuti attentamente ogni aspetto del prodotto, prima che venga presa una decisione.

Eppure c’è chi riesce a fare Social Media Marketing nel settore B2B! Li ho trovati in questo interessante articolo sulla piattaforma statunitense Mav Social. Li conosceremo in questo articolo, ma prima…

Un po di numeri sul Marketing B2B

Le statistiche rivelano che circa il 62% delle attività hanno implementato i social come strumento di marketing a tutti gli effetti e che il loro numero cresce di giorno in giorno. I tre motivi principali per cui i B2B dovrebbero essere presenti e attivi sui social, secondo queste imprese, solitamente sono:

  • Diffondere il Marchio
  • Incoraggiare la condivisione
  • Ottenere follower e fiducia 

Ai professionisti del settore che si mettono in gioco con i B2B, però, non possono bastare le condivisioni, i like e i post. Poiché i margini di successo sono molto diversi da quelli della pubblicità tradizionale, questi sono alla ricerca di alte percentuali di click, guadagnare autorità e conversioni (dei visitatori in clienti).

Gli agenti di marketing necessitano di informazioni che gli consentano di conoscere gli acquirenti e le loro abitudini, per poi modificare e adattare le loro strategie. Tra un po scoprirai quali sono i case history di successo nel B2B ma prima ti consiglio la lettura di questo articolo sulla Folle strategia Social di una Pizzeria di Buenos Aires.

Alcuni Brand vincenti nel Marketing Social B2B

Ci sono molte più campagne B2B fallite, lì fuori, di quante ne potremmo contare. In questo pantano di incertezza, comunque, ci sono pochi gioielli che sono riusciti a trovare l’equilibrio perfetto. Prima di imbarcarvi nel vostro viaggio di marketing è bene che diate un’occhiata ad alcune di queste e che facciate attenzione a ciò che potete imparare dalle strategie che hanno attuato.

Maersk Line

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La Strategia di Marketing B2B di Maersk Line

Per meglio comprendere come pensano ed agiscono le organizzazioni leader del B2B, prendiamo esempio ed osserviamo come la compagnia di navigazione danese utilizza i social.

Qual è la Strategia di Maersk e perché ha funzionato?

La compagnia utilizza praticamente ogni strumento social disponibile e mantiene una forte presenza sulle piattaforme social. Da foto intriganti su Instagram, a Facebook fino ad accattivanti video su Vimeo, Maersk ha abbracciato in toto piattaforme che tradizionalmente non solo per il  B2B.

Il direttore della gestione dei social della compagnia rivela che il fine ultimo delle campagne B2B è ricavare informazioni chiave sul mercato attuale, avvicinarsi ai clienti e incrementare la soddisfazione degli impiegati.

Per raggiungere questi obiettivi, ha posto l’accento sui fatti che avvenivano all’interno dell’azienda, raccontandone quotidianamente gli avvenimenti. Questo ha riguardato cose come “il boom delle vendite degli avocado del Kenya” e da dove vengano i membri dello staff.

Cominciando dalla costruzione di un’audience interna, si è allargato fino a raggiungere quota 1 milione e 200 mila fan su Facebook. Questo, in aggiunta alle 172,000 interazioni e alla nascita di ben 12 canali social, ognuno di essi quotidianamente attivo nell’interazione con clienti ed impiegati.

Chiedere ai follower cosa vogliono trovare nei Social della compagnia

La strategia ha incluso fare sondaggi su cosa la nuova utenza volesse vedere sul social e accontentarli. Quando i membri del team addetto ne venivano informati, fornivano quanto richiesto sotto forma di blog, storie sui membri del settore e davano inizio a contest fotografici che aumentavano il coinvolgimento dei clienti.

Il direttore del social è stato molto chiaro sul fatto che le pagine social del marchio non avessero lo scopo di incrementare le vendite, ma solo di aumentare il coinvolgimento dei clienti e di fare leva sulle competenze degli impiegati per dare un valore aggiunto.

Il merito principale del funzionamento della strategia social di Maersk è da ricercarsi nel fatto che essa non considera i social come uno strumento per incrementare le vendite, ma lo utilizza per comunicare con i clienti e gli impiegati. Approcciandosi ai social in modo originale, la compagnia ha rivoluzionato i social stessi.

“Il Social media riguarda la comunicazione, non il marketing. Si tratta di coinvolgere, non di promuovere. Delle reti sociali decisamente non si dovrebbe accentuare l’aspetto media. Per compagnie come la nostra, creano valore aggiunto tutte le volte che si presenta una sfida al nostro modo di pensare e di interagire. Infatti, essere su questi network è una mentalità, un modo di pensare e di lavorare insieme. Si basa sul fatto che siamo animali sociali e questo significa che possiamo solo beneficiare dalla condivisione reciproca dei nostri pensieri e delle nostre idee.”
Maersk

AGCO

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La Strategia Social B2B di Agco

La firma globale per l’agricoltura possiede un gran numero di marchi, tra cui Massey Ferguson, Valtra, e Challenger, e questi marchi operano nell’ambito della manifattura e della consegna di macchinari agricoli in tutto il mondo.

Qual è la Strategia di AGCO e perché ha funzionato?

Questa manifatturiera agricola di portata globale può attribuire buona parte dei suoi $10 miliardi di vendite alla sua strategia social, mirata a connettere l’impresa con gli operatori agricoli ed i fornitori.

Molte delle sue vendite sono state rese possibili da un’efficace ed esperta pianificazione pre-salto nel “Mare social”. È stata analizzata un’utenza selezionata e ne sono stati osservati i comportamenti sui social e su YouTube per vedere cosa postassero.

La maggior parte degli spezzoni su YouTube registrano operatori agricoli mentre utilizzano i loro macchinari. Una volta acquisita questa informazione, la strategia è stata aggiornata ed si è passati al raggiungimento ed il coinvolgimento dei clienti attraverso varie piattaforme social.

Oggi, la compagnia è riuscita ad attrarre più di 260 mila fan su facebook, 3,000 iscritti al canale YouTube e 10,000 follower su Twitter.

Dopo lo studio degli utenti è fondamentale il “Creare Valore”

In più, la compagnia spesso si associa ai fornitori per offrire strumenti commerciali e formazione agli operatori agricoli. Queste proposte di collaborazione aiutano ad incrementare il coinvolgimento dell’utenza. Un buon esempio di questa strategia è il widget che permette ai fornitori di gestire e hostare i propri contenuti senza doverli creare da zero.

American Express OPEN

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L’innovativa Strategia di Marketing Online di American Express

American Express ha da sempre sostenuto il potere dei social. L’elemento chiave che ha spinto l’azienda oltre l’approccio iniziale ai social è stato il forum Open dove offre supporto ai proprietari di piccole attività.

Il Forum di AmEx è stato definito:

Il più recente e grandioso esempio di un servizio fedele, un programma strutturato per aiutare i proprietari delle piccole imprese a far crescere la loro attività, fornendo loro importanti suggerimenti e risorse online.

L’importanza del Forum nella Strategia di American Express 

Gli aggiornamenti frequenti dei contenuti, i post sui blog ed i video vengono ancora pubblicati e rappresentano sempre una buona fonte di informazioni utili, inoltre c’è il forum aperto che, non solo consente agli utenti di imparare, ma facilita la rete dei proprietari di piccole attività che interagiscono tra loro.

Questo incremento di traffico sulla sua pagina ha permesso alla compagnia di spiccare grazie ai suoi numeri (fan e follower sui social), essendo riuscita a raggiungere 1 milione di visitatori. Oltre alla creazione di un suo social, AmEx è riuscita a promuoverne la connettività tramite altri mezzi social come Facebook.

Attraverso questi sforzi è riuscita ad ottenere un buon 30% di incremento delle vendite. Questo può attribuirsi ai suoi 11,000 nuovi elementi (non che li abbia ottenuti con la sua pagina aziendale di Facebook). American Express inoltre organizza una competizione annuale tra PMI del settore che è ora il cavallo di battaglia della strategia social e che contribuisce costantemente a rafforzarne la sua autorità nel settore.

Un Consiglio per una Strategia Social B2B efficace

Come ho già avuto modo di dire in questo blog, non esistono solo i Social più noti (Da Facebook a Twitter ad Instagram) ma ne esistono anche tantissimi poso conosciuti, verticali o settorializzati. In ogni caso questi altri network hanno il grande beneficio di una maggior targettizzazione. Vi consiglio la lettura di quest’articolo.

Nuovi Social Network: c’è vita oltre Facebook

Conclusioni

Una cosa che può essere osservata attraverso queste strategie social di successo è che, prima di avviare qualunque tentativo, ognuno di questi brand ha fatto innanzitutto un grossa mole di ricerche che gli ha consentito di mettere a punto piani di lavoro mirati e finalizzati a fornire esattamente ciò che veniva chiesto dall’utenza.

Un altro fattore da considerare è che, queste compagnie, non solo avevano un piano ben preciso in mente, ma anche che gli obiettivi delle loro operazioni di marketing erano ben chiari. Questo gli ha garantito un forte impulso per ottenere successo e gli ha consentito di eccellere nei rispettivi settori. Conoscete altri casi di successo? Come vi regolate con la strategia social della vostra attività B2B?

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    Translator: Valerio Graziano

     

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    Nuovi Social Network: c’è vita oltre Facebook

    Vincenzo Calicchio No Comments



    Senza dubbio c’è qualcosa di epico in tutti quei Brand che lasciano perdere la strategia di marketing “tradizionale”, che stanno portando avanti da anni, e scommettono tutto sui nuovi social network rispondendo ad una semplice domanda: “Dov’è ora il mio pubblico?”. Senza dubbio quando se lo sono chiesti per la prima volta la risposta è stata immediata: “Sui Social Network!”.

    Fino a qualche anno fa quando si diceva “reti sociali” in realtà s’intendeva Facebook e Twitter, oggi invece c’è molto altro tra reti verticali e di settore. Tutto l’intorno digitale e Social sta evoluzionando ad un ritmo vertiginoso. L’utente ha oggi a sua disposizione un gran numero di piattaforme dove generare, condividere e ricevere ogni tipologia di contenuto, anche la viralità non passa più solo per Facebook. Il lavoro delle imprese allora dev’essere quello di decifrare i fattori chiave che compongono l’essenza di queste reti:

    • La funzionalità
    • Gli Heavy Users
    • Il potenziale

    Ecco quindi che, a partire da questi punti, ho tradotto ed integrato questo articolo di Elisa Lucia di Territorio Creativo per fare una prima analisi di questi portali (non certo in secondo piano visti i numeri). Si tratta però solo di un primo contatto con questi “nuovi mondi” il resto è sicuramente da studiare ed approfondire.

    SNAPCHAT

    logo-snapchat

    Cosa è?

    Un App per Smartphone

    Per cosa serve?

    Quando si parla di Social network per contenuti multimediali oramai non ci riferiamo solo ad Instagram. Quest’applicazione infatti serve per generare contenuti (foto e video) che scompaiono in breve termine. Ciò vale tanto per i contenuti condivisi nella Timeline (24 ore) quanto per quelli che si inviano ad altri contatti (da 0 a 10 secondi).

    Qual’è la sua portata?

    Dal suo arrivo sul mercato ha accumulato un totale di 100 milioni di utenti in tutto il mondo. In generale stiamo parlando di adolescenti ed i cosiddetti millenials.

    Come ne possono approfittare i Brand?

    Prima di decidere se il tuo Brand debba o non debba essere presente in Snapchat ci sono da avvalorare alcuni aspetti:

    • Offro un prodotto o servizio che può interessare ad un pubblico giovane?
    • Voglio che il mio marchio sia percepito come qualcosa di giovane e divertente?
    • Credo nella creatività?

    Ma soprattutto…

    • Penso che per la mia impresa di prodotti per la ortodonzia geriatrica sia fondamentale stare su Snapchat?

    Se a tutte queste domande la tua risposta è “Si!” (e se lo è anche per la quarta o sei un pioniere del marketing o sei un pazzoide) allora si, questo nuovo social network è quello che fa per te! Già sono molti i brand, come MTV (che ebbe 12 milioni di visualizzazioni durante gli ultimi Video Music Awards), Red Bull, Taco Bell ecc… che convivono in questa comunità.

    Ovviamente è molto importante conoscere bene le particolarità di Snapchat per poter far parte del suo ingranaggio, e naturalmente mi riferisco alla fugacità ed alla creatività che la caratterizzano e che inspirano a lanciare ogni tipo di strategia:

    Promozioni

    Come nel caso del Brand di Yogurt gelati 16HANDLES che lanciò offerte a tempo disponibili durante solo 24 ore per tutti coloro che avessero condiviso una loro foto con il prodotto.

    Snapchat case history

    Brand content creativo

    Un ottimo esempio fu la campagna di Sprite che, in soli due giorni, conseguì 2 milioni di visualizzazioni in questo Social.

    Contenuti esclusivi

    HBO per promozionare la terza stagione della sua serie di successo “Girls“, fece foto divertenti dei suoi protagonisti sul tappeto rosso. Una strategia che i fan apprezzarono tantissimo!

    Snapchat-case-history

    Collaborare con gli Influencer

    Ovviamente valgono le stesse regole che per gli altri Social Network, anche qui si stanno affermando varie personalità influenti che costituiscono già punto di riferimento per i grandi marchi.

    Snapchat-influencer

    Red Bull e Snickers utilizzano già gli inflenrcer per la loro strategia in Snapchat

    PERISCOPE

    logo-periscope

    Cosa è? 

    E’ un App per Smartphone appartenente a Twitter

    A cosa serve?

    Per trasmettere video in streaming da qualunque parte del mondo. Nella parole dei suoi creatori “Un video in diretta può trasportarci in qualsiasi luogo e farci vedere li cosa succede in quell’istante”. Poi c’è una particolarità che lo rende simile a Snapchat, i contenuti infatti rimangono 24 ore nella piattaforma, poi si cancellano.

    Qual’è la sua portata?

    Questo nuovo social network conta già più di 10 milioni di utenti, cifra che conseguì a partire già dal suo lancio per Android.

    Come ne possono approfittare i Brand?

    Siamo sono all’inizio ma i brand già lo stanno usando per avere una copertura degli eventi da un altro punto di vista. Il gruppo Atresmedia (gruppo di telecomunicazioni spagnolo) ne ha saputo approfittare per connettersi con un pubblico giovane che irrimediabilmente si sta allontanando dalla televisione. Così lo usa per trasmettere telegiornali, e programmi tra cui il più famoso è “Zapeando”. Qui il video dell’annuncio live dell’utilizzo di Periscope.

    Nessuno può negare che Periscope è una rete sociale ancora poco usata per scopi pubblicitari, e questo è un fortissimo punto di forza infatti avanti a noi c’è un campo vergine e le possibilità creative sono infinite. Un esempio può essere quello di sviluppare il proprio brand personale. Già in tantissimi lo usano per mostrare le proprie expertise a colpi di tutorial, esposizioni e altri contenuti relazionati con il proprio settore professionale.

    Chalene Johnson, Kimra Luna, Kim Garst o Marty Coleman sono utenti che hanno già tantissimi follower e che già sfruttano a pieno l’enorme potenziale di questa novità.

    WHATSAPP

    WhatsApp_logo

    Cosa è? 

    La vostra ossessione di ogni giornata (e non dite che non è vero!).

    A cosa serve?

    E’ un servizio di messaggeria istantanea (foto, video, testi ed audio).

    Qual’è la sua portata?

    A livello mondiale questa App ha raggiunto numeri da brividi… circa 1000 milioni di utenti!

    Come ne possono approfittare i Brand?

    Whatsapp non nasce con piattaforma di pubblicità (non permette adv) anzi, i suoi creatori promisero di non introdurre sponsorizzazioni ma di far pagare una quota annuale minima ai milioni di utenti. Ma ciò non significa che le imprese non abbiamo saputo tirarne fuori il potenziale per sfruttare i suoi enormi numeri. Tanto per fare qualche esempio:

    #Lígate un Aygo 

    (traduz. “Flirta con una Aygo”) una campagna con la quale Toyota, per conquistare un pubblico giovane con il lancio della Aygo, lasciò che furono i giovani a “corteggiare” questo nuovo modello. I risultati superarono le aspettative:

    • Più di 16 mila pretendenti
    • Un incremento dello Share of voice della Toyota Aygo dal 5,9% al 36%
    • Più di 9 mila contenuti multimediali inviati dai pretendenti in quasi 90 mila messaggi Whatsapp.

    Whatscook di Hellman’s

    Un azione con cui il famoso brand food “whatsappava” con i suoi fan e dava consigli attraverso ricette che cucinavano in tempo reale. Con un investimento di appena 1000 $ ci furono 4 milioni di visualizzazioni ed interazioni con 8 mila utenti (ed una media di 65 minuti di interazione con loro).

    Vuoi implementare la tua strategia su Whatsapp? 

    Segui la nostra guida!

    Conclusioni

    Ricordi cosa ho detto all’inizio del post? Alludevo alla valenza di alcuni brand che hanno avuto il coraggio di innovare in questi nuovi social network (anche se non sono poi così tanto nuovi) per avvicinarsi al pubblico che li frequenta. Sei davvero d’accordo con questa affermazione? O pensi che sia tempo perso?

    A mio parere le nuove piattaforme hanno tutto. Un grande pubblico, contenuti altamente creativi, investimenti più bassi rispetto alla pubblicità tradizionale e soprattutto una utenza crescente e più targettizzata. Fammi sapere cosa ne pensi!! Conosci nuovi Social Network interessanti? o anche nuove strategie social di successo?

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      seo-natale

      SEO Locale: I 12 (anzi 13) Consigli per Natale

      Vincenzo Calicchio No Comments



      Il natale sta arrivando. L’ho detto. Si, mi detesto per averlo detto. Probabilmente anche voi mi odierete un po’ per averlo detto, ma (ahinoi) è la sacrosanta verità! Personalmente odio il Natale, ho sempre apprezzato la visione del Mondo del Grinch…ovviamente quello pre-conversione! Però lo ammetto non mi piace ma come Marketer ne apprezzo gli effetti. Ovvero le strade piene, i negozi affollati e l’aumento delle ricerche online! Quindi mi sono chiesto “Come ottimizzare la strategia SEO per il Natale?” ed ho trovato questo utilissimo articolo di Marcus Miller su Search Engine Land che ho deciso di tradurvi ed integrare.

      Noi del settore non possiamo seppellire la testa nella neve (mai vista a Salerno in tutta la mia vita!)…sbagliare a pianificare vuol dire pianificare di sbagliare. Dobbiamo pensare e agire ora per assicurarci che il nostro marketing digitale sia competitivo e per prosperare durante il periodo festivo.

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      Shopping: Online, Offline o Entrambi?

      I mondi dello shopping fisico e digitale ormai collimano. Gli acquisti possono iniziare online e concludersi in un negozio. Oppure gli acquisti possono iniziare in un negozio e concludersi online.

      I clienti fanno ricerche digitali, visitano negozi ed anche in quel caso acquistano online. Perfino nella folle corsa natalizia, che vede i centri commerciali ricolmi di pacchi fino in soffitta, tutti questi clienti sono armati di un assistente digitale instancabile che consente di effettuare rapide e facili ricerche (lo smartphone).

      Io sono probabilmente un ottimo esempio. Quando è il momento di comprare regali, annaspo vagando senza meta tra i negozi, in cerca di idee regalo. Poi mi arrendo, afferro un caffè e ci riprovo con Google. Cerco cose del tipo “idee regalo di Natale per lei” e passo in rassegna i risultati, cercando ispirazione tanto quanto un regalo vero e proprio.

      I clienti di oggi, infatti, non vagano semplicemente come zombie senza meta tra i centri commerciali o le vie del centro ma usano gli smartphone, i motori di ricerca ed i social per fare acquisti mirati.

      Come…niente SEO?

      Molti negozi fisici, bar, pub e ristoranti prestano poca attenzione alla loro presenza digitale. Anche quelli che sono stati abbastanza lungimiranti da reclamare la loro attività tra quelle elencate in Google My Business, probabilmente, non aggiorneranno i loro orari di lavoro in modo da rispecchiare quelli natalizi, ovvero, aprire presto e chiudere tardi.

      Cosa succede se qualcuno vi trova ma Google riporta che siete chiusi nonostante facciate apertura fino a tarda notte? Semplicemente, avete appena perso una vendita. Ma questa è solo la punta dell’iceberg di Natale.

      Questo articolo tratta 12 semplici, fattibili miglioramenti SEO per Natale che potete attuare per assicurarvi che il vostro negozio, ristorante o bar sia pieno durante le feste.

      shopping-natale

      Ogni persona che fa Shopping a Natale oggi ha un arma in più: lo Smartphone

      #1 Sito Mobile-Friendly

      Davvero. Qualora non ve ne foste accorti, lo Smartphone è una realtà. Per quelli come voi, circondati da potenziali clienti a spasso, è una gran cosa.

      Piuttosto semplicemente, se volete incrementare l’affluenza dei clienti al vostro negozio durante la ressa natalizia, dovete assicurarvi che il vostro sito funzioni correttamente su ogni dispositivo. L’uso del cellulare è ormai più frequente dell’uso del desktop, in termini di volume di ricerche, e sta diventando un fattore capitale, sia per quanto riguarda le ricerche fatte dai clienti sia per i loro acquisti diretti.

      Avere un design responsive e dinamico è stato una scelta consigliata già dal 2012, ma poi è diventato un obbligo a partire dall’aggiornamento di Google definito Mobilegeddon. Se utilizzate WordPress, avete a disposizione un’infinità di templates e di framework responsive. Inoltre, esistono plugin come WP Touch che consentono di rendere mobile-friendly il vostro sito in pochissimo tempo.

      #2 Aspetti Pratici della SEO

      Il vostro sito così com’è non è ottimizzato come dovrebbe. Non giriamoci intorno. Azzarderei anche che il vostro sito probabilmente non è affatto ottimizzato per garantire la migliore esperienza di navigazione possibile e per il posizionamento nei motori di ricerca. Natale è un ottimo periodo per il commercio al dettaglio, ma i numeri che farete dipenderanno solo da:

      • Quanti clienti riusciranno a trovarvi
      • Se gli piacerà quello che avete da offrire

      Ragion per cui prendetevi un po’ di tempo per coprire i seguenti aspetti chiave:

      • Descrizione dei prodotti
      • Immagini dei prodotti
      • Recensioni dei prodotti
      • Titoli delle pagine
      • Meta-descrizioni

      Questi sono miglioramenti semplici che aiutano i tuoi utenti e non richiedono una grande conoscenza tecnica per essere realizzati. Sono tutte azioni che puoi mettere in pratica facilmente grazie a plugin come Woocommerce o Yoast.

      Dal punto di vista della SEO locale è importante non pensare solo alle ricerche online ma anche a quelle fisiche, Il sito meglio ottimizzato al mondo è inutile se poi contiene l’indirizzo e gli orari di apertura non aggiornati. E ciò è importante tanto sul sito quanto su Google My Business che sui Social. Pensate a ciò di cui il cliente può avere bisogno per trovarvi e ottimizzate la connessione tra il digitale e il materiale.

      Ci sono molte ragioni per cui la vostra SEO potrebbe non star funzionando così bene come vorreste, prendetevi un po’ di tempo per rivedere le cose, capire in quali aree apportare dei miglioramenti e, cosa più importante di tutte…pensate come farebbe il vostro potenziale cliente!

      #3 Marketing mirato

      Vi siete mai fermati a considerare chi sono i vostri clienti? Tramite una ricerca, è davvero troppo semplice affidarsi ai risultati di alcune parole chiave per lasciar intendere quello che si vuole offrire, ma dietro quelle tastiere ci sono persone reali con obiettivi e problemi reali.

      Dedicando del tempo a capire chi e come siano i vostri clienti, potrete aiutarli ed offrire soluzioni ai loro bisogni in modo molto più efficiente.

      Il marketing e la segmentazione della clientela arricchiscono tutti vostri canali di comunicazione (marketing dei contenuti, SEO, social e annunci a pagamento). Questo procedimento può essere relativamente semplice e per molti business sarà necessario definire solo alcune tipologie di cliente. Sono un grande sostenitore della segmentazione della clientela, sia da un punto di vista pratico che creativo.

      #4 Social Media

      Se le ricerche forniscono risultati immediati, l’importanza di una piattaforma sociale di supporto agli acquirenti cresce di anno in anno. In particolare, oserei quasi a dire che quella di piattaforme di visualizzazione come Instagram (benché ne parli sempre male in questo blog) danno agli utenti la possibilità di sfogliare immagini per ricavarne delle idee.

      ecommerce-instagram

      La carrellata di prodotti di un eCommerce di Occhiali

      I potenziali clienti si aspettano che siate visibili sui social, ma dovrete comunque dargli una ragione per seguirvi. Offerte speciali, coupon e assistenza negli acquisti vi aiuteranno a costruire una lista di potenziali clienti. Solo, assicuratevi di essere attivi e di poter rispondere alle domande che vi verranno poste.

      Capite il vostro cliente. Fornite contenuti utili che possano assisterli nel raggiungimento dei loro obiettivi, siate presenti e pronti a supportarli durante il processo di acquisto.

      Essere attivi sui social è un ottimo inizio, ma queste piattaforme forniscono anche grandi opportunità pubblicitarie. Facebook, in particolare, fornisce un gamma di strumenti per la selezione mirata permettendovi di puntare dritti alla vostra utenza preferita. Inoltre vi da l’opportunità di essere partecipi della vita privata della clientela, consentendovi di raggiungere persone che hanno appena iniziato una relazione, che si sono appena fidanzate o appena sposate. Non ci avete mai pensato ma queste sono tutte informazioni importanti se rappresentate, ad esempio, una nuova gioielleria.

      Quì è dove il vostro lavoro di segmentazione entra in gioco. Comprendendo e relazionandoti al meglio con il cliente che vorresti, potrete proporgli annunci mirati tramite la piattaforma sociale.

      Mira ad una specifica utenza, dalle ragioni per seguirti e supportala durante il processo di acquisto.

      #5 Annunci a Pagamento nella Ricerca

      Facendo una ricerca generica per scopi commerciali vi imbatterete in risultati che sono annunci a pagamento. Infatti, la stragrande maggioranza delle ricerche a scopi commerciali ora mostrano esclusivamente annunci a pagamento in cima alla lista.

      Molti business si sono bruciati a furia di sponsorizzazione AdWords, ma la SEM potrebbe essere un’ottima opportunità se sfruttata correttamente. Google sa dove sono gli utenti quando questi ricercano tramite smartphone e potete creare annunci mirati a tutti coloro entro 1 km dal vostro negozio. Potrete fare del vostro meglio sapendo che questi utenti sono vicini ed in cerca di prodotti da acquistare.

      Google AdWords fornisce anche molte estensioni per visualizzare informazioni sull’attività locale, come la vostra posizione ed il numero di telefono. A partire da queste informazioni, un utente può trovare le indicazioni per raggiungervi rapidamente e facilmente, oppure può farvi una telefonata.

      Creando annunci per la ricerca che vengano mostrati in una zona geografica ristretta e solo ad utenti “in cerca” tramite smartphone, potrete rendere consapevoli gli acquirenti della vostra presenza e delle vostre offerte, in modo semplice e rapido. Questo vi sarà utile per aiutare, da un lato, i potenziali clienti a raggiungere i loro obiettivi e, dall’altro, a concentrarvi sul modo di far rientrare le spese degli investimenti fatti.

      #6 Mostrare annunci nella Rete Display

      Costruendo annunci mirati per la ricerca, possiamo utilizzare anche immagini pubblicitarie, tramite la rete di Google Display. Anche stavolta, potrete fare uso di demografiche e di strumenti di localizzazione. Potete anche elaborare delle liste contenenti coloro che hanno già visitato il sito in precedenza e che poi inserirete nelle liste di re-marketing, che forniranno al cliente le informazioni relative alla sua ultima visita.

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      Differenza tra Rete Display e rete di Ricerca

      Ci accorgeremo che mostrare annunci di rete funziona bene solo quando sono parte di una chiara e definita strategia di vendite e solo se il loro ruolo è definito chiaramente sia nel caso in cui si voglia istruire i clienti sulle vostre offerte, che per persuaderli all’acquisto (o alla consumazione).

      Mostrare annunci è un metodo semplice economico per estendere il vostro raggio d’azione. Se ben fatto può avere un ottimo impatto sull’estensione della vostra utenza, informando i clienti e aiutandovi a convincere potenziali acquirenti che il vostro negozio o prodotto rappresenta la giusta scelta per le loro esigenze.

      Ma attenzione, gli annunci sulla Rete Display li consiglio nel solo caso in cui fanno parte di una strategia integrata. Altrimenti meglio lasciar perdere!

      #7 Clicca & Ritira

      Clicca & Ritira, il metodo con cui gli utenti comprano o prenotano un oggetto online per poi ritirarlo di persona, ha avuto molto successo durante i periodi natalizi 2013 e 2014. È lecito immaginare che questo metodo sarà ancora più importante durante la stagione di quest’anno perché è supportato da tutti i grandi protagonisti del commercio. Il Clicca & Ritira risulta molto conveniente agli acquirenti frettolosi del periodo natalizio.

      La sua crescita improvvisa ha causato dei problemi ad alcuni grandi protagonisti del mercato, ad esempio, l’anno scorso Tesco non è riuscita a soddisfarne la richiesta durante il Black Friday. Basta poco per rovinare uno strumento delicato come questo, un tempo di attesa eccessivo o un errore di consegna, quindi, se scegliete di farlo (e dovreste), fatelo bene.

      I maggiori player del mercato stanno già sfruttando le potenzialità di questa modalità di acquisto aspettandosi grandi cose per quest’anno, quindi potete tranquillamente implementarlo nella vostra attività, così da cavalcare l’ondata di guadagni che porta una clientela consapevole.

      In Italia tra coloro che offrono il Clicca & Ritira ci sono Carrefour e Coop.

      clicca-e-ritira-carrefour

      coop-clicca-e-ritira

      Ricordate, stiamo cercando di aiutare i nostri clienti a risolvere i loro problemi, e la maniera più facile di farlo è far lavorare in sinergia i nostri piani di marketing online ed offline. L’integrazione di queste due strategie è fondamentale!

      #8 Indirizzo ed indicazioni

      Questo dovrebbe essere ovvio ma, spesso, i miglioramenti più ovvi sono anche i più sottovalutati. Come ho già avuto modo di dire prima, se un cliente vi cerca gli sarà facile trovare le indicazioni? Quanto sarà facile recuperare il vostro indirizzo? Dovranno visitare il vostro sito per averlo? C’è una pagina del sito ottimizzata affinchè questa informazione venga mostrata da un motore di ricerca? Il vostro indirizzo è sul profilo dei vostri social?

      Assicuratevi che l’indirizzo sia corretto sia sul vostro sito web che su Google My Business (collegato a Maps) e fornite qualunque informazione necessaria per aiutare i vostri clienti a raggiungervi. Questo può variare da indicazioni semplici per chi procede a piedi, a quelle per il trasporto pubblico, per le auto ed il parcheggio. Infine aggiungete il vostro indirizzo su tutte le piattaforme social e qualunque altra cosa consenta ai vostri clienti di trovarvi e raggiungervi facilmente.

      Considerate la possibilità di inserire una mappa con Google sulla pagina “contatti”, permettendo ai vostri clienti di generare indicazioni personalizzate scegliendo il loro mezzo di trasporto. Tanti template di WordPress già contemplano questa funzionalità.

      #9 Orari di apertura Festivi

      Google possiede un’eccellente funzionalità che comunica agli utenti del motore di ricerca quando siete aperti o chiusi…è Google My Business, il Top per la Local SEO. È naturale che vogliate mostrare degli orari di apertura sempre corretti. Ma cosa succede quando questi cambiano improvvisamente, solo per alcune settimane, durante il periodo più impegnativo dell’anno?

      Se non siete attenti, la vostra attività potrebbe anche essere tra i primi risultati di una ricerca ma che Google la riporta come chiusa. Google offre anche un semplice menù a tendina che riordina in base agli orari di apertura, non che tutti utilizzino questa funzione, ma se il risultato mostra che il vostro negozio è chiuso potreste perdere una potenziale vendita. Allo stesso modo, se negozi dei vostri concorrenti risultano chiusi mentre il vostro risulta aperto, avrete la possibilità di mettere a segno una vendita extra.

      Assicuratevi di reclamare la vostra pagina Google e fate tutte le necessarie modifiche alla data. Inoltre, assicuratevi di aggiornare ogni piattaforma social con ogni modifica agli orari di apertura. Non esitate a diffondere questa informazione su tutti i vostri canali social.

      #10 Recensioni & Reputazione

      Stando alle statistiche l’88% dei consumatori afferma di consultare e di fidarsi delle recensioni online, ma nonostante ciò molte attività non hanno ancora adottato un sistema di recensioni ottimale.

      Questo ha dei rischi. Pur avendo una buona base di clienti contenti e soddisfatti, è improbabile che questi lascino recensioni, a meno che voi non glielo chiediate. Senza recensioni, rischiate di non avere nessuna reputazione o, peggio, che quell’unico cliente che avete provato ad accontentare ma che non siete riusciti a soddisfare possa darvi la vostra unica (feroce) recensione. Questo accade troppo spesso e non rappresenta la realtà di molti business.

      Fortunatamente, sistemare questa cosa è relativamente semplice: vi basterà chiedere ai vostri clienti felici del servizio qualche recensione. Questo potrebbe darvi risultati inaspettati. Potrebbe infatti aumentare la vostra credibilità e, diffondendo queste recensioni su tutte le piattaforme social, potrete spiccare tra i concorrenti.

      I vantaggi di questa operazione sono evidenti dal punto di vista:

      • Di un utente
      • Della SEO
      • Della percentuale di click

      Le recensioni quindi aiutano il vostro posizionamento, vi aiutano a guadagnare click e vi aiutano a guadagnare clienti.

      #11 Supporto Live

      Implementare la comunicazione diretta nella vostra attività è un modo molto semplice per modificare gradualmente il vostro sistema di supporto clienti ed iniziare a comunicare con i visitatori del vostro sito. La comunicazione diretta può rappresentare il primo passo nella costruzione di una relazione con i futuri clienti.

      Sistemi come Olark ne semplificano l’integrazione e normalmente non richiedono altro che implementare alcuni script Java nel vostro sito web. Semplice. Facile. Migliora l’interazione con i visitatori del sito. Si integra perfettamente con i sistemi di gestione contenuti.

      #12 Tecnicismi

      Voi siete pronti per le feste di Natale…ma il vostro sito lo è? Avete una chiara idea di come risponderà al flusso aggiuntivo di visitatori? Il sito è veloce abbastanza per rispondere positivamente agli utenti via smartphone? Il sito si rallenta ricevendo un traffico intenso?

      Ora, date un’occhiata al vostro sito e assicuratevi che, oltre ad essere facile da trovare, funzioni perfettamente, rapidamente e che sia in grado di gestire un traffico di visitatori più intenso del solito. Questo è vitale e tutti i vostri sforzi saranno inutili se l’host del vostro sito non si dimostrerà in grado di reggere la pressione.

      Rivedete il vostro sito dal un punto di vista tecnico utilizzando strumenti come Google PageSpeed Insights e tenete conto di ogni suggerimento che questi strumenti vi forniranno. Raccomanderei anche di mettere alla prova il vostro host per assicurarvi che possa reggere il flusso di visitatori. Con la versione gratuita di Screaming Frog potrete fare una prova da sforzo molto semplice, bastano poche persone che navighino il sito.

      Prevenire è meglio che curare e venire a conoscenza di potenziali punti deboli è vitale prima che diventino un problema.

      I 12 Suggerimenti SEO di Natale

      Di seguito sono riepilogati i suggerimenti di base per aiutarvi a massimizzare la visibilità digitale del vostro negozio ed attirare più clienti durante il periodo festivo:

      • Assicuratevi di avere un sito web mobile-friendly.
      • Configurate correttamente gli elementi chiave della SEO (contenuti, titoli di pagina, meta-descrizioni).
      • Sviluppate una strategia mirata a specifiche tipologie di clienti per essere sicuri di soddisfare la vostra utenza.
      • Siate attivi sui social e utilizzate i potenti strumenti di indirizzamento pubblicitario basati sulle demografiche.
      • Agganciate gli utenti locali più attivi via smartphone con annunci a pagamento.
      • Utilizzate annunci di rete per migliorare la vostra visibilità e perfezionare la vostra strategia di marketing mirata ai clienti abituali.
      • Se adatto alla vostra attività, fornite e promuovete un servizio di Clicca & Ritira.
      • Assicuratevi che il vostro indirizzo e le indicazioni per raggiungervi siano corrette, sia tra i risultati di ricerca che sui vostri canali social.
      • Orari di apertura festivi: aggiornate i vostri orari di apertura sia tra i risultati di ricerca che sui vostri canali social.
      • Assicuratevi di avere recensioni oneste, positive e visibili tra i risultati di ricerca e sui vostri canali social.
      • Migliorate il coinvolgimento dei vostri visitatori integrando nel vostro sito una piattaforma per la comunicazione diretta.
      • Assicuratevi che il vostro sito sia veloce e abbastanza stabile da sostenere l’incremento di traffico.

      Un ultimo consiglio?

      Occhio al NeuroMarketing!

      Quanto scritto riassume i 12 (anzi 13!) miglioramenti importanti e relativamente semplici da mettere in pratica per assicurarvi di ottimizzare la SEO del vostro Business per questo Natale.

      Implementate tutto questo e porterete a casa il panettone!

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        Translator: Valerio Graziano

         

        David Shrigley: il potere di uno scarabocchio

        Vincenzo Calicchio No Comments



        Da professionista del campo di Grafica ed Animazione spesso mi sono chiesta di quale entità può essere la reazione ad un semplice disegno scarabocchiato. E mi è capitato spesso, soprattutto nel sottoporre qualche bozzetto o qualche schizzo al giudizio altrui. Questo è ciò che sperimenta da anni, in modo del tutto personale, David Shrigley, artista inglese di Macclesfield, classe 1968, autore di disegni,  sculture, fotografie e corti d’animazione che vive e lavora a Glasgow, in Scozia.

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        David Shrigley: “Odio pensare”

         

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        David Shrigley: “Il computer va a fuoco…ma è ok”

        L’importanza dei disegni nella comunicazione visuale

        Di sicuro si dirà…

        Ma i disegni sono solo per bambini!

        Nulla di più errato! Sono un ottimo strumento di comunicazione visuale, un mezzo potente ed immediato se utilizzato in modo mirato. Ed una prova sono le vignette di Shrigley, umoristiche e provocatorie, imperdibili per chi ama il nonsense e il grottesco, ma anche per chi non è un professionista del settore. Egli stesso si è autodefinito un outsider nel mondo dell’arte. Le sue composizioni sono costituite da disegni essenziali, in bianco e nero, svincolati dai canoni realistici, spesso supportati da un testo scritto,che evidenziano gli aspetti  bizzarri, gli elementi inquietanti e i paradossi della vita quotidiana.

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        Come le riflessioni di un bambino molto saggio che mostrano l’arguzia e l’umorismo grottesco di un osservatore esperto del mondo degli adulti, le sue illustrazioni sono dotate di parole, grafici, balloon, scarabocchi, linee irregolari e aforismi cupamente divertenti sul mondo.

        Comunicazione Visuale: Comunicare in maniera più veloce e diretta possibile

        Sin dai primi anni del 2000, Shrigley sposta la sua attenzione verso il cinema. Nel 2003 realizza con la squadra di regia Shynola il videoclip “Goodsong” per i Blur, vincitore del British Animation Awardcome migliore video musicale e di due DE&D Awards (uno per l’animazione e uno per la regia).

        Il video ha i classici disegni in bianco e nero di Shrigley, che raccontano di uno strano omino volante che si innamora di uno scoiattolo, sulle note del suggestivo brano dei Blur. La narrazione combina l’umorismo ad un oscuro senso di tristezza, che a momenti indigna e confonde. Alcuni lo odiano, altri adorano l’audacia e la libertà di pensiero. Un video  da vedere, anche solo per scoprire la propria reazione di fronte a qualcosa che va completamente fuori dalle regole

        Nel 2004 dirige il video animato di “Agnes Queen of Sorrow”,brano di Bonnie “Prince” Billy e nel 2005 un film d’animazione con il pluripremiato regista Chris Shepherd basato sul libro di Shrigley “Who I Am and What I Want”(Chi sono e Quello che Voglio).

        Collaboratore settimanale di fumetti alla rivista The Guardian Weekend, nel 2006 pubblica il suo primo album,dal genere definito “spoken-word”(dall’inglese “parola parlata”), basato su prestazioni  poetiche con accompagnamento musicale che si concentrano sull’estetica di giochi di parole e di narrazione,dal titolo “Shrigley Forced to Speak With Others”, seguito da un doppio CD di artisti, tra cui David Byrne, Islands e Grizzly Bear.

        Il 2015 vede la sua attiva collaborazione al progetto “Dismaland – Bemusement Park” un’installazione artistica temporanea organizzata da Bansky in Inghilterra, che mostra un “parco divertimenti anti-Disneyland”. Per il progetto realizza numerosi slogan sparsi per il parco, primo fra tutti: “Winning is strictly prohibited” (“Vincere è strettamente proibito”) e un’attrazione dal titolo Knock the Anvil” in cui bisogna colpire e abbattere un’incudine colpendola con una pallina da tennis.

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        David Shrigley: “Vincere è strettamente proibito”

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        Il lavoro di Shrigley è stato largamente esposto: mostre personali presso il Yerba Buena Center for the Arts di San Francisco, Statens Museum for Kunst di Copenaghen, il Kelvingrove Art Gallery and Museum a Glasgow, e l’HammerMuseum di Los Angeles. Nel 2013 è nominato per il prestigioso Turner Prize per la sua personale “David Shrigley: Brain Activity” presso la Hayward Gallery di Londra.

        “Questo scarabocchio lo saprei fare anch’io”

        Quante volte l’abbiamo sentito dire (o lo abbiamo detto!) nell’osservare qualche opera riconosciuta ufficialmente come tale! Succede dai tempi di Picasso… Eppure un esempio della risonanza mediatica mondiale che può avere un disegno animato approssimativo, ma comunicativamente vincente l’abbiamo avuta a partire da “The Simpsons” a “South Park”, “Beavis and Butthead”, e così via.

        In Italia purtroppo il disegno animato in certi ambiti è ancora relegato ad intrattenimento per ragazzi, figuriamoci l’operato di artisti come Shrigley. Forse siamo troppo impegnati a fare i fighi su Instagram o a tentare di fare arte e grafica con l’unico obiettivo della viralità! Ragion per cui ho ritenuto opportuno scriverne, visto che in giro nel web in italiano c’è davvero poco su quest’artista, dal cui lavoro si evince una forte esigenza comunicativa.

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          SEO su WordPress: 9 domande e risposte

          Vincenzo Calicchio No Comments



          Di tutti i diversi sistemi di gestione di contenuti e di tutte le piattaforme di pubblicazione web, senza ombra di dubbio WordPress è la più conosciuta. Ragion per cui ho deciso di tradurre l’utilissimo articolo di Search Engine Land “10 WordPress SEO Questions That Took Me 10 Years To Answer!” in quanto non si tratta di una guida passo passo alla SEO su WordPress, ma risponderà ad alcune delle domande frequenti che mi vengono poste (o che leggo online) in materia di SEO per siti costruiti con questo CMS. Vi aiuterà a familiarizzare con la SEO su WordPress, sfaterà alcuni miti ed un po’ di cattiva informazione sull’ottimizzazione per i motori di ricerca in generale.

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          Domande e risposte sulla SEO in WordPress

          Blog, siti web aziendali e shop online (e non) utilizzano WordPress. I designer sono affascinati dalla sua versatilità e dall’ampia gamma di soluzioni che presenta. Gli utenti amano la sua semplicità ed efficacia. Sicuramente il fatto di essere Open Source ha dato a questo CMS una marcia in più.

          È un sistema di blogging elementare che richiede poca o nessuna conoscenza di disegno web, scrittura o di altre specifiche tecniche. Quasi il 25% della top mondiale di 10 milioni di siti web — che include TIMEMashable ed altri portali che sono una pietra miliare del web marketing come Marketing Land e lo stesso Search Engine Land — sono costruiti con WordPress. Se volete conoscere altri siti famosi costruiti con wp vi rimando a questo articolo del blog!

          Proprio a causa della sua semplicità di utilizzo, con WordPress può capitare di manomettere dei parametri fondamentali — oppure di sottovalutare/ignorare elementi importanti della SEO che possono influire negativamente sulla crescita, il successo e la redditività di un qualsiasi business.

          Domanda #1: Ho sentito che WordPress è già Ottimizzato per i Motori di Ricerca. È vero?

          No, non esiste nessun CMS ottimizzato per i motori di ricerca. Nonostante WordPress sia particolarmente adatto ai motori di ricerca, dovrai comunque lavorare alla SEO per ottenere i risultati migliori. Passare a WordPress e basta non farà arrivare magicamente il tuo sito in prima pagina di Google.

          Il mito del “CMS ottimizzato per la SEO” continua a diffondersi solo perché i venditori di CMS ne hanno fatto un cavallo di battaglia per le loro strategie di mercato. Lo fanno presente agli incontri con i clienti. Lo sbandierano sui loro siti web. Gli danno risalto nei loro cataloghi. Ne parlano alle conferenze.

          E funziona!

          I proprietari e i direttori di business privi di conoscenze tecniche sulla SEO spesso non sanno cogliere la differenza tra “ottimizzato per i motori di ricerca” (search engine optimized) e “adatto ai motori di ricerca” (search engine friendly). Ho visto compagnie investire l’equivalente della somma degli stipendi annuali di un intero team di impiegati su un nuovo CMS, scelto tra molti altri solo perché ritenevano che avrebbe soddisfatto tutte le loro esigenze SEO.

          Purtroppo, non funziona così. Tutto ciò che offre WordPress è un buon punto di partenza. Potrete costruire un sito senza spendere molto tempo o denaro ed inserirvi facilmente alcuni elementi SEO addizionali (se sapete come farlo).

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          Domanda #2: Ho installato un plugin per SEO di Wordpress. Questo vuol dire che non ho più bisogno di un Consulente SEO, Giusto?

          Umm… no.

          La SEO non è una “cosa facile e rapida” e soprattutto non è un attività una tantum. Non è un pacchetto pronto all’uso. Non è un “metti e dismetti”. Non è così che funziona la SEO. Ogni attività di ottimizzazione è una procedura continua che dovrebbe far parte del tuo quotidiano impegno di marketing.

          Non c’è un solo plugin di WordPress che possa gestire tutti gli aspetti della SEO, così come non esiste un martello speciale che possa costruire da se una nuova, fantastica casa! Configurare correttamente il tuo plugin SEO rappresenta un passo nella giusta direzione – ma è solo il primo passo! L’intera faccenda è molto più complessa e articolata.

          Hai bisogno di uno specialista che lavori per te e che ne sappia di ricerca organica, che sappia in che modo la SEO può irrobustire il tuo lavoro di marketing e che possa impedirti di fare danni. Questa persona dovrebbe avere un rapporto di lunga collaborazione con te – sia come membro del tuo staff o come consulente/agenzia – perché tu possa essere sicuro di rendere al meglio.

          Forse un paio di esempi di vita reale renderanno meglio l’idea.

          • Aggiornare WordPress, o un plugin, o installare un nuovo plugin o un nuovo tema, altererà il codice del tuo sito. Questi cambiamenti possono avere un impatto negativo sulla sua SEO, se non opportunamente gestiti, che ti costerà parecchio rank.
          • Aggiungere nuovi plugin può rallentare il tuo sito. La sua velocità di caricamento è un fattore di posizionamento importante nell’algoritmo di Google – e quella piccola, innocente modifica potrebbe influenzarlo negativamente.
          • Il marketing dei contenuti è un aspetto critico per ogni business online. Ottimizzare i tuoi contenuti per keyword specifiche, basate su analisi della SEO, può fare meraviglie nell’attrarre i potenziali clienti ideali, coinvolgerli, e trasformarli in acquirenti. Il solo WordPress non è in grado di fornire suggerimenti circa le parole chiave di tendenza in base alle quali dovresti strutturare il contenuto.
          • Eseguire controlli periodici della SEO può assicurare che il tuo sito sia sempre ottimizzato e in grado di stare al passo con i cambiamenti di settore (e di algoritmo). Avere un consulente SEO pronto a fornire suggerimenti e indicazioni può incrementare così tanto il traffico organico che, alla lunga,i suoi costi saranno ripagati diverse volte.

          Domanda #3: Come faccio a scegliere i Plugin per SEO di WordPress più adatti al mio sito web?

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          Ci sono due plugin per la SEO che si distinguono tra tutti: All In One SEO Pack e WordPress SEO by Yoast. Il primo è un po’ più noto, mentre il secondo è valutato un po’ meglio. (Personalmente, uso Yoast.)

          Ricorda che potresti anche avere bisogno di plugin addizionali per gestire attività di supporto alla SEO, ad esempio, uno che ti consenta di implementare il codice di monitoraggio analitico nel tuo sito web.

          Prima di decidere quali plugin utilizzare, ecco alcune importanti domande a cui rispondere:

          • Compatibilità: Il plugin è compatibile con le altre funzionalità e tecnologie del mio sito? Continuerà ad esserlo in futuro? Non fare assunti. Scoprilo.
          • Supporto: Ci sarà un supporto tecnico adeguato per il plugin da parte degli sviluppatori o della community? Verifica i forum di supporto, recensioni e feedback dagli utenti di vecchia data per fare le tue valutazioni.
          • Utilizzo/Popolarità: Quanto è popolare il plugin? Molti download indicano un diffuso utilizzo e una comunità di utenti esperti che può offrirti idee o aiutarti a risolvere i problemi.
          • Sviluppo Futuro: Il team o la compagnia di sviluppo del plugin ha una cronologia di aggiornamenti e di revisioni delle loro soluzioni? Acquistare temi e plugin da venditori rinomati e da provider d’Elite su marketplace come themeforest e codecanyon è più sicuro che provarne uno da un provider sconosciuto e senza riferimenti cronologici sul loro lavoro.

          Domanda #4: I templates gratuiti di WordPress possono danneggiare la mia SEO?

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          Beh… si e no.

          Un grande beneficio di WordPress è la vasta gamma di temi gratuiti disponibili. Molti sono innocui e rappresentano un’ottima scelta per ogni sito web o blog. Altri, invece, possono danneggiare la tua SEO. Considera ciò che segue:

          • Contiene Link di Spam? Un tema WordPress che viene fornito come parte di una rete di link o di un’altra tattica SEO può danneggiare la tua visibilità naturale e i risultati ottenuti con la SEO. Se non ti è concesso di rimuovere i link, non usare quel tema o quel template.
          • Verrà Aggiornato e Supportato? Sono pochi i temi aggiornati contro le vulnerabilità della sicurezza o migliorati per implementare gli aggiornamenti futuri di WordPress. Questo può essere negativo per la tua SEO.
          • Cosa Ne Dicono gli Altri? Le recensioni degli utenti ed i loro feedback possono dirti se lo sviluppatore è fidato e se ha una buona reputazione.
          • Segue le Linee Guida di Google e le Migliori Pratiche SEO? Fai una rapida analisi della qualità del sito in demo e verifica se rispetta le linee guida di Google, se è mobile friendly, se carica velocemente ed è ben scritto. Questa ricerca può successivamente risparmiarti molta frustrazione.

          Domanda #5: Cos’è meglio per la SEO — Installare WordPress Su un nuovo dominio, sottodominio o sottocartella?

          Questa è una buona domanda se già hai il sito web di una compagnia e vorresti aggiungergli un blog. Dove installare WordPress? Diamo un’occhiata alle tue opzioni.

          I nuovi domini sono generalmente utili per campagne brevi, come eventi di marketing o lanci di prodotti. Fare hosting del tuo blog in un nuovo dominio è un’opzione. Anche se potresti non acquisire la stessa SEO del sito principale della tua compagnia, un consulente SEO con esperienza può aiutarti a raggiungere efficientemente la tua utenza, lavorando con la tua agenzia di creativi e gli sviluppatori per fare tutto nel modo giusto e prevenire un fiasco nella ricerca organica.

          Nell’aiutare i content marketer concentrati sui desideri della tua utenza, verificando se le idee creative possano funzionare e se, adattando le parole chiave del sito di conseguenza, le tue possibilità di successo possono massimizzarsi. Prima, però, chiediti se sei sicuro di volere un nuovo dominio.

          In caso contrario, il tuo blog potrebbe essere ospitato da un sottodominio, tipo “blog.latuacompagnia.com”.

          La mia stessa esperienza suggerisce che, per un blog, la cosa migliore per la SEO è installare WordPress in una sottocartella, tipo “latuacompagnia.com/blog”.

          Domanda #6: aggiungere un post a molte categorie di WordPress gioverebbe alla mia SEO?

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          Su WordPress, hai la possibilità di assegnare le tue pagine ed i tuoi post a più di una categoria. Ma come influenzerà la SEO? Non troppo negativamente – se stai attento.

          Quando pubblichi lo stesso contenuto sotto diverse categorie come quelle che appaiono su più di un URL, tu duplichi il contenuto. Questo significa che dovresti evitarlo o quantomeno informare Google di quale versione della pagina sia l’originale che necessita di essere indicizzata. Puoi fare ciò utilizzando meta-direttive e “rel=canonical”.

          Se il tuo contenuto sarà solo su un URL, con tutta probabilità non avrai mai problematiche di contenuti duplicati (anche se altre pagine del tuo sito ne contengono un estratto). Assicurati di verificare con il tuo consulente SEO come il tema da te scelto gestisce le categorie.

          Domanda #7: il mio tema di WordPress nuovo fiammante utilizza HTML5 e presenta diversi casi di Tag H1 per pagina. Ciò è negativo per la SEO?

          Nonostante l’utilizzo di diversi tag H1 non sia sbagliato dal punto di vista della scrittura e del design, non è l’ideale per la SEO. HTML5 ha aperto le porte a questa pratica, ma quando le persone utilizzano tag H1 multipli su di una pagina, questa può risultare come fosse spam e danneggiare il posizionamento nella ricerca organica.

          Ti consiglio di utilizzare l’H1 solo per il primo titolo, che è spesso il più importante della pagina. Ricorda il vecchio adagio: se tutto è importante, allora niente è davvero importante!

          Domanda #8: come posso migliorare la mia SEO su WordPress con i widget?

          I widget di WordPress facilitano la pubblicazione dei contenuti in blocco su diverse pagine, come barre laterali e inferiori. Questo potrebbe non essere pericoloso o dannoso per la SEO, ma raramente offre dei vantaggi.

          Uno dei modi più astuti di utilizzare i widget di WordPress è quello di offrire contenuti correlati al tema della pagina. Questo aggiunge valore, è user-friendly e migliora l’esperienza di navigazione. Puoi utilizzare widget per

          • Aggiungere un livello social che promuova un collegamento col plugin di un’applicazione di una community BuddyPress.
          • Aggiungere un plugin media in modo che l’utente possa caricare immagini e video.
          • Dare visibilità ai nuovi membri del forum, i loro post e le loro foto.
          • Creare nuovi contenuti in forum e gruppi facili da scoprire.

          Una strategia come questa funzionerà altrettanto bene per ogni sito, che sia uno per l’addestramento di cani, uno di viaggi o di automobili. I widget di WordPress lasciano che sia tu a scegliere il target e la nicchia di utenza all’interno della tua nicchia, coinvolgendoli nei contenuti per i quali hanno espresso interesse. Saranno come un’iniezione di vitamine per il tuo business!

          • Deliziando i visitatori, avrai una più alta probabilità di ottenere link in ingresso, “like” di Facebook o +1 di Google.
          • In più, renderai i contenuti nuovi nei forum e nei gruppi più facili da scoprire, sia con i motori di ricerca che tramite i visitatori sulla home del tuo sito.

          La lezione chiave di SEO, qui, non è aggiungere molte cose nuove o una più vasta gamma di contenuti, funzioni e offerte, ma invece è di restare coerenti al tema principale dell’argomento trattato su quell’URL. Di meno è non di più. Rimuovi tutto ciò che non ti avvicina agli obiettivi del tuo business.

          Una cosa importante: Fai attenzione ai link diffusi che non sono rilevanti al 100%. Rimani concentrato sull’argomento. Se un link non è importante in quel contesto, rimuovilo.

          Domanda #9: non utilizzare la lingua degli utenti può danneggiare la mia SEO?

          Sebbene tu possa usare WordPress in un’altra lingua, dovresti sempre impostarlo per comunicare nella lingua dei tuoi visitatori. Ciò fornisce una migliore, più ricca e coinvolgente esperienza di navigazione, tutte cose che miglioreranno la tua SEO.

          La comunità di WordPress ha già tradotto lo strumento in molte lingue. Puoi configurare la tua installazione attraverso il pannello dell’amministratore – anche senza nessuna abilità di scrittura o tecnica.

          Poiché mescolare lingue diverse sul tuo sito web non assicura una bella esperienza all’utente, accertati di tradurre anche tutti i plugin di WordPress nel linguaggio scelto. Prima di acquistarlo, controlla se un plugin è configurato per la traduzione, in modo che tu possa tradurlo. Fai lo stesso per ogni tema WordPress che installi. Questo diventa particolarmente importante se pianifichi di espandere il tuo business in nuovi mercati, paesi e regioni.

          seo-per-wordpress

          Consigli sulla SEO per WordPress

          Conclusioni

          Spero che abbiate gradito questi suggerimenti pratici per la SEO di WordPress. Ho provato a concentrarmi sulle domande più comuni in base alla mia esperienza. Ho già avuto modo di scrivere a proposito delle domande sulla SEO più frequenti ma ho ritenuto importante scrivere questo articolo in modo da entrare più nel particolare.

          Potreste avere altri suggerimenti importanti da condividere o domande da fare. Unitevi pure alla discussione postando sotto commenti o dubbi.

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            Essena O’Neill: la “Conversione” della Star di Instagram

            Vincenzo Calicchio No Comments



            Come probabilmente avrete già capito se seguite questo blog, Instagram non mi è per niente simpatico! Dopo aver scritto della fotografa Thailandese che ne mette in mostra il lato oscuro oggi, prendendo spunto da un articolo di Yorokobu, vi parlo di Essena O’Neill… la creatura made in Instagram ora “redenta”.

            Tutto ciò che appare in Instagram è falso! Ogni commento, ogni “cuoricino” è falso. Tutti i sorrisi sono forzati, le pose sexy sono studiate ed il look tra il casual ed il vintage dei “Selfisti” è frutto di ore ed ore di prove ed allenamento. A dirlo non solo solo Io, ma anche Essena O’Neill, ex stella di Instagram che da qualche settimana si è trasformata nel primo nemico della falsità di questo Social Network.

            Il 27 Ottobre scorso 2015, la O’Neill ha ribattezzato il suo profilo Instagram in Social Media is not real life, ha cancellato 2000 foto “che non avevano altro proposito che la promozione” ed ha modificato il resto offrendo una descrizione più realista del tutto. Aveva mezzo milione di seguaci ed ora profilo risulta non più esistente.

            La “Redenzione” di Essena o’Neill

            essena oneill

            La “Conversione” di Essena O’Neill

            In una delle foto della conversione la O’Neill appare in una doppia foto con un vestito bianco, in una mostra un sorriso privo di ogni preoccupazione e nell’altra si aggiusta i capelli mentre è sul bordo di un laghetto. “Non ho pagato per questo vestito, mi faccio un numero interminabile di foto tentando di essere sexy per Instagram. Questo processo mi fa sentire incredibilmente sola”.

            modella instagram

            La “Conversione” della modella di Instagram

            In quest’altra foto la modella riposa in una spiaggia paradisiaca guardando distrattamente il telo da mare e scrive “Non avrei mangiato quel giorno. Avrei urlato contro mia sorella minore affinché continuasse a farmi foto fino a farmene una di cui sentirmi orgogliosa”.

            La modella redenta, oramai sulla via di Damasco, descrive tutte le sue foto con messaggi degni del miglior Osho e di auto-realizzazione. Poemi che parlano della società dei consumi e dei social network. Come contro-risposta ad ogni nuovo post si sono accumulati decine di migliaia di like e commenti.

            essena instagram

            Essena assicura però che non vuole rientrare nel vortice di Instagram, e per provarlo non trova altro modo di pubblicare altre foto mezza nuda e commenti strappa like. Non gli interessa sapere cosa pensano gli altri delle sue foto quindi non va a leggere i commenti (dice). Poi ha cominciato a lasciare alla fine di ogni messaggio un link a questo sito: letsbegamechangers.com

            “Ero circondata da tanta ricchezza, fama, potere, eppure mi sentivo tanto miserabile…sono una ragazza che aveva tutto e voglio dirti una cosa” assicura guardando la camera con gli occhi lacrimosi “Avere tutto nei social media non significa nulla nella vita reale”

            Lasciare i Social Network? Nulla di nuovo

            Abbandonare i social network nel proprio punto di massima fama non è nulla di nuovo. Ci sono già tantissimi casi ed articoli che parlano di questa tendenza, seppur minimale, come ad esempio questo del Newyorker: Leaving Facebookinstan di Steve Coll.

            In articoli come questo si parla di una tendenza globale (l’articolo è del 2012) di abbandono dei social network. Oggi, a tre anni di distanza, possiamo affermare che si sbagliavano. Anzi, si sbagliavano alla grande!

            Il motivo di ciò è leggibile in una particolarità specifica delle reti sociali. Quando disinstalli un app, quando smetti di leggere un libro o abbandoni una serie tv, semplicemente lo fai. Non ti piace e li lasci. Semplice no? Quando abbandoni un social non è così. Dovrai spiegare a tutto il mondo il tuo comportamento, le tue sensazioni e difenderti di fronte a chi non vuole capire.

            La O’Neill ha quindi creato un blog per spiegare perché ha cambiato il suo modo di percepire Instagram, ed ha postato alcuni video per spiegarlo faccia a faccia. Le sue argomentazioni sono le stesse di quelli che volevano lasciare Facebook anni fa.

            “Godere della vita reale”. “Uscire fuori e parlare con le persone”. “I social network sono falsi”. Affermazioni come queste vengono poste come dei dogmi, come se essere disconnessi garantisse una vita piena e soddisfacente. Ovviamente i suoi video ed i suoi post sono diventati virali.

            Essena O’Neill ha lasciato Instagram. Al momento della chiusura dell’account aveva 800 mila seguaci e nella descrizione invitava a seguire il suo nuovo sito dove non ci sono solo immagini o video ma anche testi “Affinché la gente comprenda che siamo qualcosa di più di semplici immagini”.

            Conclusioni

            Personalmente non credo nella redenzione di Essena, non penso che all’improvviso abbia visto la luce ed abbia cominciato a seguirla. “Voglio creare magliette per questo movimento” dice alla fine di uno dei suoi video, e poi “Ho bisogno di soldi per vivere e mangiare. Se i miei video ti hanno fatto pensare offrimi quello che pensi valgano”.

            A mio parere siamo avanti ad un caso di Rebranding, sicuramente uno dei più riusciti di tutto il web. E’ altrettanto probabile che la modella australiana abbia fiutato che Instagram alla fine non porta così tanti guadagni e che le centinaia di migliaia di follower non facevano altro che appagare la sua vanità. Meglio gestire un blog, magari con eCommerce compreso ed utenti ultrafidelizzati (che vedono in te un ideale), magari con tantissime visite in meno ma magari anche con un tasso di conversione più alto.

            Un po di domande per te

            Ora ti faccio tre domande, solo tre a cui sarei ben felice di conoscere le tue risposte:

            1. Cosa pensi di Instagram?
            2. Lo ritieni effettivamente utile per il Business?
            3. Pensi abbia fatto bene Essena a compiere questo gesto?

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              Fidelizzare-i-clienti

              Come fidelizzare i clienti del tuo eCommerce

              Vincenzo Calicchio No Comments



              Probabilmente non ci avrai mai pensato ma è molto più facile avere un acquisto da chi già è stato tuo cliente che da chi non lo è e probabilmente ti conosce per la prima volta. Fidelizzare i clienti è un passo fondamentale per ogni business (sia online che offline!). Ovviamente la crescita del numero dei compratori è un aspetto importantissimo dei risultati di un qualsiasi eCommerce, ma molti shop online focalizzano totalmente la loro strategia sul conquistarne sempre di nuovi, dimenticandosi di quelli vecchi come se non avessero più nulla da spendere o come se non fossero all’improvviso più interessati ai loro prodotti o servizi. Nulla di più sbagliato!

              Ragion per cui ho deciso di tradurre un articolo di Llorenç Palomas a proposito di come fare per fidelizzare i clienti di uno shop online. Vedremo quindi in questo post come mantenere vive ed aumentare le vendite dai tuoi vecchi clienti.

              Perché fidelizzare i clienti?

              Attualmente “catturare” un compratore, in funzione del settore e della fonte di traffico, può tranquillamente arrivare a costare una sessantina di Euro. Con questi dati, è chiaro, a meno che non si vendano prodotti di lusso (o con un alto margine di guadagno) si ha bisogno di un alto livello di vendite per avere un reddito sufficiente.

              Negli ultimi anni i costi della pubblicità online sono aumentati di molto (soprattutto in riferimento al SEM) ed ovviamente ciò è causa di una concorrenza crescente e del continuo processo di digitalizzazione delle imprese. L’ascesa di colossi come Amazon o Zalando ha fatto il resto, così che le pmi hanno ancora più difficoltà ad avere visibilità.

              Un esempio

              Tempo fa mi occupai del progetto web “Selligo” una piattaforma online dove creare eCommerce in pochi minuti con la particolarità che è possibile vendere solo una tipologia di prodotti. Il mercato di riferimento era la Spagna ed il Sud America e quindi la parola chiave principale era (ovvio) “crear tienda online” (creare negozio online).

              Questa keyword Oggi ha un offerta consigliata di 10,69 Euro mentre sette anni fa, secondo l’articolo di Llorenç Palomas era di 0,80 centesimi di Euro!

              crear-tienda-online

              Google Keyword Planner “Crear tienda online”

              A conti fatti il costo d’acquisizione clienti per questa parola chiave si è moltiplicato di 13 volte!!

              Diamo un po di numeri

               

              Quanto ti può costare vendere ai tuoi vecchi clienti?

              In termini di tempo è possibile che questo risultato arrivi in pochi minuti con una buona azione di mail marketing. Non utilizzi l’e-mail marketing? Beh dovresti farlo! E’ uno dei metodi di fidelizzazione più concreti ed efficaci, ragion per cui più avanti farò un approfondimento.

              Quanto ti può costare guadagnare da nuovi clienti?

              Tanto, e lo sai in quanto e l’obiettivo di ogni tipo di strategia di marketing. I risultati sono sempre incerti anche se metti in pratica una strategia di marketing virale.

              Dunque l’obiettivo è chiaro:

              Far si che la nostra base clienti faccia acquisti ricorrenti e che si riduca il periodo tra una compra e l’altra

              Se riuscissimo a far si che un cliente compri almeno una volta in più l’anno, tale valore, moltiplicato per tutti i clienti può davvero fare la differenza!

              Ma attenzione al modello di Business

              Naturalmente non è la stessa cosa vendere una macchina industriale del valore di milioni di Euro oppure un paio di scarpe, un orologio o una forma di parmigiano, quindi le azioni che si vanno a mettere in pratica dovranno essere più o meno intensive a seconda della categoria di business.

              Qualora non fosse ancora chiara l’importanza della fidelizzazione…

              Perché investire tempo e denaro nella fidelizzazione dei clienti?

              • Avere una conversione da chi già è stato tuo cliente ha un costo d’acquisizione inferiore rispetto ad acquisire nuovi clienti
              • L’acquisizione di nuovi clienti costa tanto ed ha dei rischi maggiori
              • Un cliente ben fidelizzato compra di più e per più tempo
              • Il cliente diventa qualcosa di più di semplice cliente ma si trasforma in mezzo di marketing (sarà lui a farli pubblicità con il passaparola)
              • Consente risultati immediati

              5 modi per fidelizzare i Clienti

              Bene, già ho parlato fin troppo. Già mi è capitato in passato di scrivere a proposito di come aumentare le vendite in questo articolo sul NeuroMarketing ma ora andiamo a vedere quali sono i cinque migliori modi migliori per avere vendite ricorrenti.

              1- Programma Fedeltà

              Si tratta dei classici programmi a punti, quelli tipici dei supermercati ma questa volta applicati ai progetti online. Ovviamente i punti dovranno essere regalati ad compiere di determinate azioni, ad esempio:

              • Regalare X punti ogni X Euro di spesa (Si lo so è proprio roba da Carrefour, ma se i supermercati usato questa tecnica un motivo ci sarà!)
              • Regalare punti nel momento dell‘iscrizione al sito
              • Per l’iscrizione alla newsletter
              • Per ogni commento o condivisione lasciato nel sito
              • Per ogni commento o condivisione sui Social
              • Per ogni “Amico” portato nel radar del tuo progetto online.

              Ovviamente un programma di questo tipo è parecchio complesso da impostare, non solo dal lato struttura web ma anche per quanto riguarda il regolamento, infatti vanno organizzate regole di spesa, scadenze dei punti ecc…

              Cosa te ne pare? In pratica

              • Per ogni acquisto si danno dei punti
              • Per fare commenti nelle schede prodotto e negli articoli (questo è uno dei fattori di maggior valore per Google nel posizionamento dei siti e degli eCommerce in particolare)
              • Per registrarsi al sito

              Un elemento è fondamentale: i punti devono avere una scadenza!

              Se sei riuscito a calcolare una media di tempo di acquisto dei tuoi clienti, ti converrà ovviamente inserire una scadenza inferiore. Ovvero se il cliente medio compra ogni 7 mesi, farai in modo che i punti scadano ogni 6 mesi. Importante sarà il notificare ai tuoi clienti qualche settimana prima la prossima scadenza dei suoi punti.

              2- Email Marketing

              Contrariamente a quanto dicono in tanti, è un elemento imprescindibile per la fidelizzazione dei clienti! Lavora con piattaforme professionali (su tutte MailChimp) ovviamente seguendo un piano di lavoro e segmentando gli utenti. Non hai mai usato MailChimp? questo video ti chiarirà molte cose…

              Per quanto riguarda la strategia poi aggiungo:

              • Targettizza con mail contenenti offerte molto attraenti i clienti registrati ma che non hanno ancora effettuato acquisti
              • Fai lo stesso con gli iscritti alla newsletter (quindi coloro non registrati e non ancora clienti)
              • Invia mail agli utenti che già hanno fatto acquisti, trattando in maniera speciale i clienti “migliori”
              • Invia sempre mail personalizzate! Laddove possibile chiama sempre per nome il destinatario
              • Fai sempre gli auguri e manda offerte personalizzate durante gli eventi più importanti (Natale, Pasqua, arrivo Estate ecc…)

              Ovviamente ti starai chiedendo…

              Chi mi da le mail per la newsletter? 

              Assolutamente evita di comprare pacchetti di mail. Sarebbe una spese inutile in quanto non sono utenti targettizzati ed in ogni caso non hanno richiesto quella mail! Tra le cose che potresti far in tal senso c’è:

              • Inserire alla fine di ogni articolo un form di iscrizione (ti consiglio il Plugin Contact Form 7 è quello usato in questo sito)
              • Attivare un Popup da dove si ci può iscrivere alla neswletter (prova Popup Maker) ma fondamentale sarà non essere insistente con i tuoi utenti e non farlo apparire non all’apertura del sito. In questo sito ti si è aperto dopo 50 secondi! Ricorda una buona User Experience si riflette inesorabilmente su tutto il business.
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              Popup per l’iscrizione alla Newsletter di Mia Nonna non lo capisce

              Ultimo consiglio per una campagna di email marketing, direi forse il consiglio vitale è quello di adattare la mail ai dispositivi mobile giacché la maggioranza delle mail viene aperta da Smartphone.

              3- Blog

              Avere e gestire correttamente un blog è un punto fondamentale di ogni strategia di Inbound Marketing e ti apporterà dei vantaggi infiniti… su tutti un miglior e più costante rapporto con utenti e clienti.

              Se riuscissimo a pubblicare contenuti di effettivo interesse per il nostro pubblico obiettivo ciò avrà ripercussioni su tutto il nostro business. Nella strategia di contenuti di un blog la cosa fondamentale è creare valore… e con ciò colgo l’occasione per attaccare tutti quegli “sturtappari” da strapazzo che utilizzano il loro blog (qualora lo utilizzino!) per raccontare le loro esperienze di vita nonché quelle da imprenditori.

              Bene ragazzi. Probabilmente non ve l’avrà detto mai nessuno, ma queste storie non interessano a nessuno! Vi renderebbe molto di più creare contenuti utili ai vostri utenti.

              A proposito di Content Strategy vi condivido il video di questo utilizzimo Webinar su SEMrush tenuto da Francesco Margherita.

              4 – Servizi Premium

              Ciò che potremmo fare è offrire condizioni speciali a gli utenti che si registrano e comprano, oppure a coloro che comprano più di X prodotti in un determinato periodo.

              I servizi di fidelizzazione premium solitamente fanno riferimento a:

              • Accesso a prodotti o vantaggi speciali
              • Offerte speciali solo per utenti registrati
              • Contenuti esclusivi (un eBook, una guida ecc…)
              • Sconti di ogni genere ( X% di sconto se si compra in un prefissato periodo di tempo, invio gratis ecc…)

              5 – Sistema di sottoscrizione 

              Se vendiamo un prodotto di consumo ricorrente o con un breve periodo di vita utile, ciò che potremmo fare è costruire un sistema per favorire chi sottoscrive i nostri prodotti, dunque una sorta di abbonamento.

              Pagando una quantità fissa mensile o annuale, manderemo ai nostri clienti il prodotto in questione o una selezione di prodotti ogni X periodo di tempo (per esempio ogni mese, ogni tre mesi ecc…)

              Normalmente si offre uno sconto sul totale in cambio di garantire un consumo continuo. In questo modo finiremmo col ridurre e controllare la possibile stagionalità (e quindi instabilità) degli ordini e degli acquisti.

              Qui sotto trovate un esempio di vinissimus.it che invita ad entrare nel Club esclusivo a fronte di benefici di vario genere.

              servizi-premium

              Offerta Premium Vinissimus.it

               

              Ora tocca a te

              Hai alcune idee per fidelizzare i clienti? Quali usi? Dicci la tua ed inserirò il tuo suggerimento nell’articolo!

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                tool-e-plugin-wordpress-seo

                Gli 8 migliori tool e Plugin WordPress SEO che devi assolutamente conoscere

                Vincenzo Calicchio No Comments



                I motori di ricerca rappresentano la principale fonte di traffico di molti siti web. Ecco perché i nostri utenti ci chiedono spesso suggerimenti per il posizionamento ed informazioni su strumenti free che possano migliorare i loro  risultati. In questo articolo, condividerò gli 8 migliori tool e plugin wordpress SEO con i quali ottimizzare il tuo vostro web.

                Ma badate bene. Forse starò esagerando nel paragone ma occuparsi di SEO è un po come fare l’amore. Non è importante utilizzare lo strumento migliore o saperlo usare al meglio, la cosa più importante è capire chi c’è dall’altra parte: l’utente. Per la stesura di questo post ho preso spunto da questo articolo di wpbeginner.com “9 Best WordPress SEO Plugins and Tools That You Should Use che ho tradotto ed approfondito.

                1. WordPress SEO by Yoast

                yoast-seo

                SEO WordPress by Yoast

                È uno dei plugin WordPress più scaricati di tutti i tempi. WordPress SEO by Yoast è una soluzione completa per  tutte le vostre esigenze di SEO on-site. Consente di aggiungere un title e meta description ad ogni post e ad ogni pagina del vostro sito.

                La lista delle caratteristiche di WordPress SEO by Yoast è molto lunga. Ovviamente lo usiamo anche in questo blog ed anche questo articolo anche è sottoposto al semaforo del plugin. Ma attenzione! Anche se Yoast su di un vostro contenuto vi da semaforo verde non vuol dire che sarà effettivamente efficace e posizionato. A proposito di ciò condivido una divertente immagine sull’argomento creata da Studio Samo.

                guida yoast wordpress

                Ovviamente prima di cominciare a studiare ed utilizzare Yoast vi invito a leggere questa nostra guida all’ottimizzazione di base di un sito WordPress.

                2. SEMrush

                guida-semrush

                E’ uno strumento utilizzato dai più esperti per estrapolare dati analitici e informazioni chiave dai loro competitor, con lo scopo di migliorare il proprio posizionamento sui motori di ricerca.

                SEMrush può esserti utile per:

                • Capire con quali parole chiave naturali classificarti
                • Capire da dove ottenere backlink
                • Avere intuizioni studiando la strategia dei competitor
                • Tanto altro.

                Ahinoi non è un tool free ma nonostante ciò viene utilizzato da migliaia di professionisti SEO in tutto il mondo. È in grado di fornire una ricca quantità di dati. Per un approfondimento a proposito di questo strumento, considerato da tantissimi il miglior tool SEO al mondo, vi rimando a questo prezioso articolo del Blog TagliaErbe:

                3. Google Keyword Planner

                guida-google-keyword-planner

                Nessuno sul pianeta sa meglio di Google cosa ricerchino le persone.

                Sapevate che potete ottenere idee e dati per le vostre parole chiave dallo stesso Google utilizzando lo strumento Google Keyword Planner?

                Questo strumento gratuito è liberamente offerto agli inserzionisti di Google e tutti possono utilizzarlo. La sua funzione principale è di sottoporre agli inserzioni dati ed idee sulle keyword su cui puntare per l’avvio di campagne AdWords. Aiuta anche a scegliere le parole chiave mostrando una stima di:

                • Volume di ricerca
                • Numero di risultati
                • Livello di difficoltà

                Come content marketerblogger, puoi utilizzare queste informazioni per trovare parole chiave di long, medium e short tail, parole affini o sinonimi di quelle che già usi, keyword con meno o con più concorrenza ecc… Tutti questi dati sono oro colato per la tua strategia SEO ed il tuo progetto web.

                Per approfondire l’utilizzo del Google Keyword Planner rimando a questo articolo di sos-wordpress:

                4. KeywordTool.io

                keyword-tool

                Keyword Tool è uno dei migliori strumenti gratuiti disponibili al momento per la ricerca di parole chiave. Consente di generare suggerimenti semplicemente digitando la parola di nostro interesse. Tali suggerimenti vengono raccolti direttamente dalla funzione di auto completamento di Google.

                Questi risultati sono informazioni davvero preziose. L’autocompletamento di Google suggerisce parole chiave basate sulla loro frequenza di utilizzo. Questo significa che i primi risultati mostrati sono i termini più utilizzati su Google per risalire a quella specifica keyword.

                Keyword Tool è incredibilmente veloce e, soprattutto, totalmente gratuito e fruibile. Potete utilizzarlo per ottimizzare i contenuti del vostro sito WordPress. Permette anche di ottenere suggerimenti per YouTube, Bing e App Store.

                5. PageSpeed Insight

                google-pagespeed

                Anche questo è uno strumento messo a disposizione stesso da Google. Tra gli oltre 200 fattori di posizionamento che considera il motore di ricerca c’è la velocità di caricamento del sito.

                Un sito lento è un sito non utile anche se al suo interno ci sono i migliori contenuti del mondo. Questo tool permette di verificare la pagespeed del proprio sito, comprovare se c’è da modificare qualcosa o se il sito è già ottimizzato in questo senso, e nel caso qualcosa non vada è Google stesso a suggerirti cosa fare e dove agire.

                6. Moz ToolBar

                moz-toolbar

                E’ una estensione disponibile per Google Chrome e Firefox che ti permette di studiare alcune componenti di qualunque sito web con un semplice click. Tra gli elementi analizzabili ci sono:

                7. Test di compatibilità con i dispositivi Mobile

                Google-test-mobile

                Era Aprile del 2015 quando Google introdusse il cosiddetto Mobilegeddon… tutti i siti web che non erano ottimizzati anche per la visita da smartphone e tablet sarebbero stati penalizzati nelle ricerche. Da quel momento in poi questo tool è diventato fondamentale! 

                Basta inserire la URL e sarò stesso Google a dirti se il tuo sito è mobile friendly o meno. Non lo è? Allora è il caso di darsi da fare! Anche perché il mobile non è solo il futuro degli eCommerce e di ogni progetto web, ma è anche il presente! Qui condivido due articoli di questo blog che potrebbero chiarirvi le idee in tal senso:

                8. Rel NoFollow Checkbox

                rel-no-follow-checkbox

                Quando linkate ad un sito esterno, tramite quel link fornite un po’ della vostra Domain Authority. Se volete evitarlo, potete aggiungergli la caratteristica nofollow.

                Infatti, potreste anche creare solo link esterni nofollow in WordPress. Anche se potrebbe non essere una buona idea. Talvolta potreste voler fornire la caratteristica dofollow a dei link diretti verso siti davvero utili.

                Rel NoFollow Checkbox è un plugin semplice di WordPress che aggiunge una casella al popup d’inserimento link nell’editor dei post di WordPress. Questo popup sarà già fornito di una casella che vi consentirà di aprire link in una nuova scheda. Tutte le volte che aggiungerete un link esterno potrete facilmente renderlo nofollow spuntando la checkbox.

                Ovviamente tale strumento è utile solo nel caso in cui non masticate proprio nulla di html, infatti potete rendere no follow qualsiasi link dalla sezione “testo” dell’editor di ogni WordPress.

                Conclusioni

                Questa è solo l’inizio della lista di tool e plugin wordpress SEO online che dovresti assolutamente usare! Nel tempo ne aggiungerò ancora ed inoltre man mano che andrò avanti nel lavoro, ne conoscerò altri e sicuramente ne usciranno di nuovi. Questo articolo sarà mantenuto vivo ed aggiornato con tutte le news del settore.

                Ora tocca a te! Conoscevi già i tool in questo articolo? o ne usi altri? se si quali? sarei ben felice di saperne di più per condividere idee e soprattutto esperienze. 

                Hai trovato interessante questo articolo? Se si, dacci forza e coraggio…condividi ed iscriviti alla nostra newsletter!

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                  Translator: Valerio Graziano

                   

                  ottimizzazione-seo-wordpress

                  Guida all’ottimizzazione SEO in WordPress

                  Vincenzo Calicchio No Comments



                  In questa guida vedremo come ottimizzare il nostro sito WordPress in funzione SEO. Dove inserire le parole chiave, come migliorare i contenuti e come implementare le buone pratiche on page. In definitiva, scopriremo come strutturare il nostro wp in chiave SEO e ciò ci consentirà di porre solide basi per portare aventi il piano di posizionamento in Google. Come ci fa capire Julio Raga (l’autore originario del post) è infatti inutile, anzi direi deleterio, portare avanti una strategia senza aver posto le fondamenta…sarebbe come iniziare a costruire un palazzo senza la struttura in cemento armato.

                  Perché l’ottimizzazione SEO di WordPress?

                  Questa guida l’ho voluta adattare a WordPress perché è la piattaforma più diffusa al mondo per la creazione di siti web, però i metodi di cui parlo in questa guida sono adattabili a qualunque piattaforma.

                  Come vedrai, ottimizzare un sito web in funzione dei motori di ricerca ingloba anche tantissimi aspetti che potremmo definire come non strettamente SEO (almeno ciò che i più immaginano sia la SEO) che però saranno fondamentali ai fini del posizionamento. Ragion per cui è giusto affermare che sempre più migliorare il nostro sito equivale a migliorare la nostra SEO.

                  Ma prima di cominciare ad implementare i consigli che stai per leggere in questa guida mi preme dirti che, ancor prima di sviluppare una strategia SEO, è fondamentale studiare e seguire gli influencer del settore al fine di evitare sin dall’inizio gli errori più comuni magari esponendo direttamente alla rete le proprie domande ed i propri dubbi.

                  Possiamo ora proseguire alla Guida per la ottimizzazione di un sito WordPress.

                  Titolo del sito

                  Il primo aspetto da tenere in contro per Wp è il titolo che vogliamo dare al nostro sito. Lo facciamo dal pannello “Impostazioni generali“:

                  impostazioni-generali-wordpress

                  Pannello “Impostazioni Generali” di WordPress

                  E’ fondamentale inserire qui la keyword principale per la quale vogliamo posizionarci. In questo caso lo screenshot è preso dal nostro sito quindi noterete che la parola chiave è “Web Agency Salerno“. L’ideale sarebbe quello di inserire anche il brand anche perché suonerebbe più naturale. Per esempio quello della Coca Cola potrebbe essere “CocaCola, produttore di bevande“. E’ indifferente inserire prima la parola chiave o il brand, anche se secondo alcuni metter prima la parola chiave rafforzerebbe il potenziale di ricerca (ciò varrebbe anche per gli H1, H2 ecc…).

                  Perché è importante?

                  Perché facendo così faremmo si che il logo del nostro sito (quello che in questo sito trovate in alto a sinistra) tenga come attributo Alt la keyword principale e il brand. La presenza di questo logo con link praticamente in ogni pagina del sito darà alla parola chiave parecchia forza!

                  Posizionamento delle Parole Chiave

                  Come è noto, ancor prima di lavorare alla ottimizzazione SEO on page, dovremmo sapere su quali keyword dobbiamo lavorare per il nostro sito. Tali keyword devono essere uniche per ogni pagina, quindi la parola su cui ci concentriamo nella Home non sarà la stessa delle pagine di servizi o per esempio degli articoli del blog (ovvio!). Una strategia di keyword strutturata, lavora su parole chiave del settore tenendo presente il mercato, le query e le “spalma” nelle varie sezioni del sito.

                  Una volta che abbiamo le keyword dobbiamo quindi inserirle correttamente nelle loro pagine corrispondenti. In ogni pagina che vogliamo ottimizzare dovremmo inserirle in:

                  • Title. Che coincide con il titolo che diamo alla pagina wp o all’articolo.
                  • Meta description. Alcuni template hanno una sezione apposita nello stesso editor di scrittura, altrimenti viene preso di default l’inizio del testo.
                  • H1, H2 H3. L’H1 coincide con il titolo ma potrai inserirne altri anche nel testo. Mentre la struttura degli h2 ed h3 dovrai costruirla contestualmente al contenuto.
                  • Alt delle immagini. Ottimizza le proprietà anche delle immagini e soprattutto aggiungi il testo alt che è quello con cui Google capisce il contenuto di un contenuto multimediale.
                  • URL. Modificabile con WordPress
                  • Primo paragrafo. Ovvero la primissima parte del testo.
                  • Contenuti. Varie volte, e senza strafare. E’ fondamentale infatti scrivere testi diretti alle persone non ai bot, anche e soprattutto per non essere penalizzato per keyword stuffing.
                  attributo-alt-immagini

                  Dove inserire l’attributo Alt delle immagini

                  Trucco: Per modificare le sezioni non modificabili direttamente con wp ti consiglio il plugin WordPress SEO by Yoast, che ti darà un grande aiuto per svolgere correttamente i “compiti”. Ma attenzione il semaforo verde di Yoast non è un buon indicatore SEO (se non sai di cosa sto parlando ti consiglio di provare il plugin!). Qui sotto l’esempio dell’utilizzo di Yoast per un articolo di questo blog.

                  analisi-testo-yoast

                  Come ottimizzare una pagina con Yoast

                  Keyword relazionate, sinonimi e varianti

                  Se vuoi sviluppare una strategia davvero efficace ti consiglio di utilizzare nei contenuti anche parole chiave relazionate, sinonimi e varianti della keyword principale. Per esempio, se stiamo ottimizzando una pagina per la parola chiave “giacca da uomo” ci converrà inserire anche parole come “giacca da uomo sportiva“, “giacca da uomo zara” ecc…

                  Le parole chiave relazionate potremmo prenderle direttamente dai suggerimenti di Google o usare tool online appositi come keywordtool.io

                  keyword-relazionate-e-sinonimi

                  Keyword relazionate di “Giacca da uomo” con Google.it

                   

                  keyword-relazionate

                  Keyword relazionate di “Giacca da uomo” con keywordtool.io

                  Per quanto riguarda quindi le parole relazionate, l’ideale sarebbe inserirle anche nei tag h2 ed h3. Per esempio si potrebbe creare un paragrafo dedicato a “giacche da uomo sportive” o “giacche da uomo a quadri” ovviamente contestualizzando il tutto col contenuto del testo.

                  Ottimizzazione dei contenuti

                  Ora che abbiamo reso chiaro ai motori di ricerca l’argomento della nostra pagina, è ora di ottimizzare i contenuti. Sarà importante farlo non solo in funzione dei bot ma soprattutto in funzione degli utenti!

                  Ad ogni aggiornamento dell’algoritmo è sempre più importante nel fare SEO l’esperienza dei visitatori, quindi nostro obiettivo sarà quello di creare interesse al fine di aumentare il tempo di permanenza sul sito e diminuire il tasso di rimbalzo.

                  Per cui fondamentale è creare valore con contenuti di qualità. E ciò vuol dire non solo contenuti lunghi (anche se la lunghezza del testo è un sintomo della qualità) ma anche contenuti che generano determinati comportamenti dell’utente, siano testi, immagini, video o qualsiasi altra tipologia di informazioni si tratti.

                  Fai in modo che i tuoi contenuti rispondano ai seguenti requisiti:

                  Rispondi a domande

                  Quando stiamo cercando qualcosa in internet in realtà ci stiamo ponendo delle domande. Ciò che dobbiamo fare è immedesimarci nei nostri visitatori e rispondere con i nostri contenuti a queste domande. Per esempio se stiamo posizionando il sito di un idraulico, sarebbe utilissimo rispondere a domande riguardanti:

                  • Orari di attività
                  • Tariffe (magari comprese d’imposte)
                  • Telefono ed ogni riferimento dell’attività
                  • Indicazioni geografiche (se sono di Salerno non mi sarà molto utile chiamare un idraulico di Pordenone)

                  Fai attenzione al Copywriting

                  • Facilita la vita di chi ti legge
                  • Evita paragrafi lunghi e monotoni
                  • Usa colori, corsivi, grassetti e testi sottolineati
                  • Usa immagini e video laddove possibile
                  • Usa liste numeriche e puntate

                  Fai attenzione al Meta title e alla Meta description

                  Sono gli unici contenuti che l’utente vede dalle pagine dei motori di ricerca e quindi sono la tua unica arma per convincerli che le tue informazioni sono più utili di quelle dello snippet di sopra (o di sotto). Compilali rendendoti attraente ed inserisci una call to action tentando di rispondere a specifiche domande.

                  Una buona idea è quella di osservare gli stessi risultati in SERP dei concorrenti. Fai una ricerca per la tua keyword specifica e “lasciati ispirare”…ma non fare mai copia-incolla dei testi altrui! Infatti oltre ad essere poco professionale e poco giusto, è una pratica che Google depreca.

                  Inserisci il testo Alt per tutte le immagini 

                  Come ho già ripetuto prima, questo è l’unico modo che ha Google per capire il contenuto di una immagine.

                  Usa i Tag H1, H2 ed H3 correttamente

                  I tag H1, H2, H3 devono usarsi correttamente per organizzare strutturalmente i contenuti, e non solo per ragioni estetiche. Servono infatti per organizzare i contenuti per paragrafi ed argomenti e pertanto devono avere una struttura logica. Per esempio, il primo da inserire dovrebbe essere un h1, all’interno del quale c’è un h2, in cui inserire poi gli h3 e così via. Non dobbiamo fare dei salti in questa struttura per esempio ponendo un h4 dopo un h2 senza alcun h3 di mezzo.

                  Un ottimo strumento per analizzare e studiare la struttura di testi onlone è browseo.net

                  Crea Link esterni

                  Fai in modo che i tuoi contenuti siano collegati con siti esterni (magari affermati ed autorevoli) che amplino ed apportino maggiori informazioni ed approfondimenti ai tuoi testi. Non creare link solo per creare link, fallo non solo contestualizzando il tutto, ma anche con l’intento di apportare reale valore per i tuoi utenti.

                  Fatti Social

                  Aggiungi (assolutamente!) i bottoni di share nei Social Network e targettizza la condivisione a seconda del Social con Yoast che ti permette di cambiare descrizione, titolo ed immagine a seconda di dove viene condiviso il post. I bottoni di condivisione di questo blog vengono dal plug in Shareaholic che consiglio vivamente.

                  yoast-seo-social

                  La sezione di Yoast SEO in cui ottimizzare la condivisione nei Social Network

                  Fai in modo che il visitatore prosegua navigando nel tuo sito 

                  Una maniera di far si che l’utente continui a “consumare” i contenuti del tuo blog è quello di creare link interni verso altre pagine/articoli relazionati. Ciò lo puoi fare in due modi:

                  Consiglio Video

                  Sempre a proposito di ottimizzazione SEO di Wp ho trovato molto utile questo video che vi raccomando. Sono 12 minuti in cui potrete avere qualche approfondimento in più e soprattutto in cui potrete vedere materialmente come metter mano ai vari elementi di cui parlo in questo articolo.

                  Conclusioni

                  Bene, se segui tutto ciò che è scritto in questa guida di ottimizzazione SEO in Wordpess avrai posto delle solide basi sui cui lavorare alla strategia per la tua attività. Ma prima di concludere voglio lasciare un ultimo consiglio: sii sempre onesto ed umano!

                  Mi spiego meglio. Quello che voglio dire è di non forzare nulla, non inserire per esempio keyword o sinonimi solo per “fare numero”, non inserire un testo Alt solo perché ha un alto tasso di ricerca. Probabilmente inizialmente non riuscirai a seguire tutte le indicazioni di questa guida, però è sempre preferibile apparire onesto e soprattutto naturale.

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                    user experience seo

                    User Experience: 7 consigli per migliorare la tua SEO

                    Vincenzo Calicchio No Comments



                    La User experience è uno dei fattori chiave del business da sempre, ma ora nelle attività online lo è ancor di più in quanto ci sono molti più fattori considerare. E’ evidente che tutti vogliamo avere una ottima esperienza quando andiamo al ristorante, al cinema o dal barbiere e lo stesso ovviamente vale anche per i siti Internet.

                    Per questa ragione ho deciso di tradurre e completare con alcune considerazioni questo articolo di Marketing para fotografos, e condividere alcune idee fondamentali a proposito di esperienza dell’utente che potranno esserti molto utili per migliorare il posizionamento SEO del tuo sito e quindi le vendite.

                    Ma prima forse questo video può chiarirvi ancor di più il concetto di Esperienza Utente.

                    User Experience Offline: in cosa consiste?

                    Potemmo definire come “Esperienza utente” tutte quelle cose come sensazioni, azioni ecc…che percepisce il cliente dalla prima volta che entra in contatto con un brand fino a che non termina la sua relazione (commerciale) con questo.

                    In questo modo, quando una persona cammina per la strada e vede i colori e la vetrina del tuo negozio entra per la prima volta in contatto con la tua attività, tenendo di fatto la sua prima esperienza come utente con il tuo brand. Il modo in cui ti percepisce questa prima volta, non solo in quanto te stesso ma anche il relazione con le attività vicine, determina un primo giudizio su di te,la tua professionalità ed il tuo Lavoro. In questo primo approccio l’utente si fa un idea a proposito di:

                    • Se sei caro o economico
                    • Se sei moderno o classico
                    • Se ti rivolgi ad un pubblico giovanile o meno.
                    • Ecc…

                    Il cliente ha cominciato a conoscerti e si è fatto un idea di te, senza conoscerti minimamente. Una volta entrato nel negozio poi avrà un impressione più dettagliata che confermerà (o meno) la sua prima impressione.

                    Nel caso in cui l’esperienza utente che offri non sia corretta, ovvero se non gli dai ciò che effettivamente si aspetta, potresti perdere clienti. Ma bada bene, la user experience va ottimizzata non per un cliente generico, bensì per il tuo cliente ideale.

                    L’esperienza dell’utente è il tuo primo agente commerciale, il tuo primo venditore, il tuo primo generatore di “lead” e sarà super utile per attrarre i tuoi clienti ideali. Ci avevi mai pensato? Credi che la tua attività compie tali obiettivi? O cambieresti qualcosa? Da ora in avanti dovrai far caso a queste cose sia se hai già un business avviato sia se stai ancora pensando di avviarlo.

                    Supponi che un pedone generico decida di entrare nel tuo negozio. Cosa farà inizialmente? Non lo immagini? Beh sicuramente noterà l’ambiente circostante, se fa caldo o fresco, se è comodo o no, ma (a questo non ci avevi mai pensato) soprattutto noterà l’odore del tuo negozio. Si, sembra strano ma è uno dei fattori di maggiore impatto, tant’è vero che se non c’hai mai fatto caso tutti i McDonalds hanno lo stesso odore!

                    Ciò che ho detto fin’ora è solo per fare un esempio di esperienza utente. Ma ci sono tantissimi altri elementi che potresti curare. Attrai il tuo cliente e fallo innamorare della tua attività!

                    User Experience Online: la nuova SEO

                    L’ottimizzazione dell’esperienza utente online si conosce come UXO (User Experience Optimization) e consiste nel mettere in pratica tutte quelle azioni che permettono di migliorare l’esperienza di coloro che arrivano sul nostro sito. Così come l’esperienza utente offline ha i suoi benefici che ho spiegato prima…che benefici ha per il nostro business una buona esperienza online?

                    Prima di addentrarci in tali benefici dobbiamo anzitutto definire cosa o che parametri di user experience siano identificabili e soprattutto misurabili. Ricorda, nel mondo online tutto ha bisogno di essere misurato al fine di poter migliorare costantemente (ed alla luce di dati reali) ogni nostra azione.

                    Ecco alcuni errori SEO e di usabilità che creano danni all’esperienza degli utenti sul nostro sito:

                    • La velocità del sito: se il sito carica lentamente è molto probabile che l’utente vada via.
                    • La facilità di navigazione: se chi arriva sul sito non trova facilmente ciò che cerca o si sente “sperduto”, finirà per chiudere la pagina.
                    • Elementi intrusivi della privacy: come la musica automatica che la stragrande maggioranza delle volta non ha altro effetto che dar fastidio.
                    • Titoli di pagine ed articoli poco accattivanti: se un titolo è noioso riceverà meno visite e le informazioni che contiene saranno perse. Non è la stessa cosa leggere “Idee per matrimoni” e “10 idee originali affinché il tuo matrimonio sia davvero speciale”. Il secondo attrae molto di più!
                    • La facilità per l’utente di trovare il contenuto che cerca: tanto per fare un esempio, se il visitatore sta cercando informazioni su un determinato tema sicuramente un solo articolo non basterà a soddisfare tutti i suoi dubbi, ragion per cui se inserisci link di contenuti correlati sicuramente faciliterai la sua ricerca.

                    Tale lista non pretende di essere unica e completa, sicuramente ci sono molti più elementi ma questi sono quelli secondo me più importanti in quanto non solo riguardano l’utente ma anche lo stesso motore di ricerca. Infatti Google tiene in conto questi fattori per posizionare meglio i contenuti in SERP. Lo sapevi?

                    Vediamo ora come questi fattori si riflettono sulla SEO.

                    Titolo dell’articolo o della Pagina

                    Uno dei fattori che Google tiene in conto per il posizionamento SEO è la qualità dei contenuti ed al fine di misurarla un elemento importante è la qualità del titolo. Un articolo di un blog con un titolo cattivo e noioso potrebbe essere ben posizionato per keyword eccellenti però dagli utenti potrebbe essere percepito come invisibile e così facendo nessuno ci clickerà. Il risultato? Tale contenuto sarà mostrato molte volte però avrà un bassissimo tasso di click a causa della cattiva gestione del titolo, ragion per cui avrà un CTR molto basso. Il CTR è la percentuale che c’è tra le volte in cui un contenuto è mostrato e quelle in cui è clickato.

                    Un CTR basso è sintomo di bassa qualità e quindi porta ad un peggior posizionamento in Google. Contrariamente a quanto accade per contenuti che hanno un alto CTR. Per controllare i dati riferiti al tuo sito puoi usare il Google Search Console.

                    percentuale-click-impression

                    Esempio di percentuale Click/Impression da Google Search Console

                    Velocità del sito (Pagespeed)

                    Il tuo articolo è di qualità ed il titolo e molto accattivante tanto che è in prima posizione di Google…però la pagina è lenta a caricare, tanto che tantissime persone non riescono a leggere il contenuto e chiudono presto la finestra. É quanto potrebbe accadere ai siti con una lenta velocità di caricamento.

                    Questo è uno dei fattori fondamentali per Google, tant’è vero che se se ne accorge ti penalizzerà sbattendoti in coda. Google infatti premia solo i risultati utili ed un contenuto che non carica, per quanto è scritto bene, non è un contenuto utile.

                    Puoi misurare il Pagespeed del tuo sito con questo strumento messo a disposizione stesso da Google.

                    analisi-pagespeed

                    Analisi Pagespeed di Google.com

                    Come migliorare il Pagespeed? Tanto per fare un esempio, se il tuo sito è in wordpress sai che i plugin hanno un peso? Hai mai provato a contare quelli scaricati ed attivi? O anche, hai mai ottimizzato il peso delle immagini?

                    La qualità dei contenuti

                    Tempo di permanenza nel sito

                    Ovvero un contenuto è di qualità se è letto per intero, fino alla fine. Se arrivi sul contenuto ma nel momento in cui cominci a leggere ti accorgi che non è l’informazione che stavi cercando o anche che il contenuto è fatto male e non risponde alle tue domande, senza dubbio andrai via dal sito senza finire di leggere. Il concetto di tempo di permanenza va ovviamente di pari passo con quello di Tasso di rimbalzo, ovvero la percentuale di coloro che entrano nel sito e vanno via senza aver aperto altra pagina, quindi senza aver approfondito i contenuti.

                    Google sa che una visita molto breve è un segnale di contenuti di cattiva qualità o di contenuti non ben relazionati con il titolo. Ragion per cui se tanti visitatori hanno lo stesso comportamento, per Google è un forte segnale che la pagina non merita di stare in prima pagina e quindi va declassata.

                    Di contro se un contenuto è oggetto di una lettura attenta, ovvero se la maggior parte dei visitanti passano molto tempo sul sito sfogliando più pagine, vorrà dire che crea attenzione degli utenti, risponde alle domande ed è effettivamente di qualità. Tale tipologia di contenuti sarà premiata!

                    Segnali Sociali

                    La qualità dei contenuti di un sito si misura anche con altri parametri che vanno al di là del tempo di permanenza e del tasso di rimbalzo. Altrettanto rilevanti sono anche gli indicatori “Social” come i commenti nel blog, il numero di volte in cui il contenuto è condiviso, il numero delle menzioni e la quantità (e la qualità) dei backlink.

                    Tali segnali danno a Google informazioni a proposito della qualità dei contenuti, un articolo non interessante oltre ad avere un alto tasso di rimbalzo, avrà anche pochissimi commenti e condivisioni (se non anche pari a zero). I commenti apportano effettivamente valore ai contenuti, generano un dibattito e fanno si che il sito sia vivo. Ad ogni commento migliorerà la nostra reputazione!

                    Il premere il pulsante di share altrettanto è un segnale di qualità, nessuno condividerebbe un articolo pessimo! Lo share di un articolo di un blog è un doppio atto di generosità, per primo con la tua rete di contatti in quanto diffondi valore, per secondo nei confronti dell’autore in quanto finisci per premiare la qualità che è stato capace di creare.

                    Ragion per cui se trovate utile questo articolo vi invito a condividere e commentare!

                    Usabilità con i contenuti relazionati

                    Se alla fine della lettura hai come saltare facilmente da un contenuto ad un altro relazionato vuol dire che chi scrive starà facilitando la tua visita con l’obiettivo di farti passare più tempo nel sito, di farti leggere più contenuti e soprattutto di migliorare la tua esperienza utente.

                    Google vedrà tale tuo comportamento come un segnale che i contenuti che stai leggendo sono effettivamente di valore giacché l’intero blog in se crea interesse.

                    Come migliorare i segnali che riceve Google dal nostro Sito Web

                    Tutti questi consigli miglioreranno il posizionamento del tuo sito, ragion per cui prendi nota.

                    1. Migliora il Pagespeed, ciò migliorerà il tuo tasso di rimbalzo.
                    2. Scrivi titoli accattivanti che incitano alla lettura e che soprattutto siano relazionati al contenuto, ciò migliorerà il tuo CTR.
                    3. Crea contenuti di qualità, originali e lunghi, includi anche contenuti multimediali. Ciò farà si che le visite durino più tempo, migliorerà il tasso di rimbalzo e la durata media delle sessioni.
                    4. Crea link nei contenuti non solo verso siti esterni ma anche verso pagine interne. Ciò aumenterà il tempo di permanenza e faciliterà che le visite durino più di una pagina.
                    5. Facilita, anzi provoca commenti, così facendo aumenterai i tuoi segnali sociali e manterrai il tuo sito vivo e partecipato.
                    6. Fai lo stesso anche per le condivisioni.
                    7. Aggiungi contenuti relazionati alla fine degli articoli, magari facendoti aiutare da alcuni appositi Plugin.

                    Solo con queste azioni riusciremo a migliorare la user experience del nostro sito, miglioreremo la nostra reputazione, l’autorità del nostro dominio (qui alcuni consigli su come aumentare questo fattore specifico) e ciò migliorerà il nostro posizionamento SEO.

                    Conclusioni

                    Come vedi potremmo fare moltissime cose per migliorare le nostre vendite, dall’odore del nostro negozio a modifiche al sito web, fino ad aumentare l’engagement dei social. Il segreto, se non si fosse ancora capito, sta in un unico ma fondamentale fattore: il creare e condividere Valore!

                    Ora tocca a te. Come gestisci questi elementi nel tuo sito? Credi che hai bisogno di modificare qualcosa? Se si, cosa? Hai delle domande sulla SEO che vuoi condividere? Commenta le tue impressioni e la tua esperienza, così facendo migliorerai non solo la reputazione di questo sito ma anche la qualità dei suoi contenuti.

                    Ah…Naturalmente non dimenticare di Condividere!!

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