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Tag Archives: Link Building

tempo per essere primi su google

SEO: Quanto tempo ci vuole per posizionare un sito?

Vincenzo Calicchio No Comments

In quanto consulente di Web Marketing ed in quanto il mio obiettivo di lavoro sia generare leads e vendite, una delle domande sulla SEO che mi fanno più spesso è: “Quanto tempo ci vuole per posizionare un sito in prima posizione per la parola chiave che ho scelto?”. Rispondere a tale domanda non è cosa semplice, infatti la domanda è mal posta (senza offesa) ed il quesito nasce da una concezione della SEO ormai superata.

Nuova SEO vs Vecchia SEO

La strategia di un tempo si basava sull’identificare le parole chiave più rilevanti per la vostra attività, che attraevano il maggior traffico e che non presentavano una grossa competizione. Bastava individuare 5-10 parole chiave “d’oro” che, da sole, avrebbero attirato una buona parte del traffico. Quando qualcuno si presenta da noi e dice “Ho bisogno di posizionarmi primo per queste parole chiave”, noi sappiamo che è chiaramente vittima quel paradigma.

Quella strategia di parole chiave va evitata perché, con rarissime eccezioni, non esiste nessuna parola chiave, o gruppo di parole, che attrarrà sul vostro sito la quantità di traffico desiderata, perlomeno non tanto quanto potrebbe fare una coda lunga di ricerca. L’aspetto da comprendere è che focalizzarsi solo su un gruppo di generiche parole chiave non basterà ad attirare tutti gli utenti che sono alla vostra ricerca.

tempo per posizionare un sito

La SEO attuale si costruisce sempre più sulle ricerche spontanee, ovvero sulle domande spontanee che scrivono gli utenti, generalmente composte da due o tre parole. Questo accade perché gli utenti si avvalgono anche di strumenti come Siri e Google Now per porre oralmente le loro domande, piuttosto che scriverle.

Inoltre, le persone includono sempre più dettagli nelle loro ricerche per arrivare ai risultati più velocemente. Queste parole chiave sono molto più facili da posizionare in quanto non sono molto competitive. Sono anche più rilevanti perché includono più dettagli ed il traffico per queste parole ha una maggiore velocità di conversione. Questo insieme di parole in coda trova molti più risultati di quanti ne otterreste adoperando le vostre “parole chiave d’oro”. Dunque, l’obiettivo per il posizionamento non è basarsi su poche parole chiave immutabili, ma focalizzarsi su un numero di ricerche spontanee molto più ampio, che cresce e cambia costantemente.

Posizionarsi non è poi così importante!

Posizionarsi è importante, ma non è il parametro sul quale dovreste concentrarvi. Se con la domanda “Quanto tempo impiega la SEO per essere efficace?” intendete “Quanto tempo ci vorrà per posizionarmi tra i primi?” allora state confondendo i risultati con il successo. Arrivare primo è un risultato che i consulenti SEO possono vendere con facilità, perché sono emozionalmente appaganti, ma non serve a nulla senza che il traffico generi lead e vendite, ovvero l’essenza del successo. Questo è il motivo per il quale dovreste affidarvi solo a SEO professionali, che si concentrano sui successi, piuttosto che sui meri risultati.

La domanda che dovreste fare

Ora che siete consapevoli di quanto la SEO sia cambiata e che volete i vostri lead e vendite piuttosto che solo il posizionamento, la domanda che dovreste porre è “Quanto impiega la SEO per iniziare a generare lead e volume di vendite?”

Ok perfetto, dunque quanto impiega la SEO per essere efficace?

Ora siamo pronti per rispondere alla giusta domanda e la risposta è… dipende. Frustrante, vero? Ma è la verità. Da cosa dipende? Dipende da vari fattori: da quanto tempo il vostro sito è in giro, quanta SEO è stata fatta su di esso precedentemente, in che stato è il sito, quanto contenuto c’è sopra, la situazione dei link e molti altri fattori SEO (vedasi l’infografica sotto). Nessun sito parte dalla stessa situazione di un altro, anche se sono nello stesso settore e competono per gli stessi clienti.

Ecco, invece,uno scenario plausibile (od ovviamente di massima) su quali dovrebbero essere le attività SEO da svolgere nei primi mesi e cosa potete aspettarvi.

  • Mese 1Ricerca e scoperta, ispezione del sito, strategia per le parole chiave e pianificazione. Se questa fase viene completata rapidamente, è possibile iniziare a fare aggiustamenti tecnici già nel primo mese. In altri casi, la fase di ricerca e analisi del sito può durare più di un mese.
  • Mese 2Iniziare il lavoro tecnico della SEO, che consiste nell’apportare modifiche al sito in base ai risultati della sua ispezione. In alcuni casi il sito web necessita di essere ristrutturato e possono volerci mesi. Altre attività SEO, come lavorare al profilo backlink e creare contenuti, possono essere svolte contemporaneamente alla ristrutturazione del sito ma se vi ritrovate in questa situazione, pur facendo SEO a tutti gli effetti, difficilmente vedrete miglioramenti in quanto i risultati saranno evidenti solo avendo definitivamente implementato tutte le modifiche della ristrutturazione.
  • Mese 3– Iniziate a focalizzarvi sulla creazione dei contenuti. Blogging, FAQ, guide ed istruzioni, articoli, nuovi prodotti, informazioni sulla compagnia etc… Dovreste iniziare a vedere dei risultati sul posizionamento entro la fine di questo mese e se ciò si trasforma in lead e vendite è ancora meglio, ma non è detto che sia ancora giunto il momento.
  • Mese 4– Creazione costante di contenuti, ottimizzazione tecnica del sito web, sviluppo di un profilo backlink sano (operazione che può includere la bonifica dei link di bassa qualità). Entro la fine di questo mese, potete aspettarvi di vedere un deciso miglioramento nel piazzamento, nel traffico e nella generazione dei lead. Non sarà assolutamente comparabile ai risultati che otterrete dopo 12 mesi di SEO, ma sarà abbastanza per iniziare a notare che sta effettivamente funzionando.
  • Mese 5– In questo mese, o forse già precedentemente, avrete iniziato ad incorporare la gestione social media nel vostro piano d’azione per diffondere i vostri contenuti ed incrementare il traffico verso il vostro sito, inventandosi (magari) le strategie più assurde come quelle dei due casi di seguito:
    ✓ La pazza strategia Social della Pizzeria Ugi’s di Buenos Aires
    ✓  Strategie Social per i B2B

    Questo può contribuire positivamente ad un profilo link sano, spontaneo e generare lead. Dovreste poter notare un incremento del traffico dovuto alla SEO ed un conseguente maggior numero di lead.

  • Mese 6– Se il vostro volume di traffico ha raggiunto i 5,000 visitatori mensili (bada bene dipende sempre dal settore!), potrebbe essere utile intervenire sul tasso di conversione per incentivare la quantità di traffico che si trasforma in vendite o lead. Da ora in poi, i vostri sforzi potrebbero concentrarsi sulla creazione dei contenuti e la loro promozione, oppure potreste dedicarvi ad altre attività più creative. Tali attività variano molto in base al tipo di compagnia e di sito web che avete.

Molti consulenti SEO vi diranno che servono dai 4 ai 6 mesi prima di vedere dei risultati. Questo è generalmente accurato, ma ricordate che questo corrisponde al tempo necessario per iniziare a vedere i risultati, e che l’efficacia della SEO cresce con il tempo. Qualunque risultato otterrete dopo 6 mesi sarà notevolmente minore di quello che otterrete dopo 12 mesi. Se invece notate un calo dei risultati, sarà meglio puntare a mantenerli stabili piuttosto che ad accrescerli.

Conclusioni: non fermatevi troppo presto!

Molte compagnie sottovalutano la quantità di tempo e denaro necessaria per essere efficaci con la SEO. Normalmente, il successo non si ottiene nei primi 3 mesi, anche con un sano budget SEO. Ho visto compagnie iniziare bene e concludere dopo 2 o 3 mesi, dicendo “Non stavamo ottenendo i risultati necessari a giustificare i costi”. Questo mi fa capire che hanno intrapreso l’operazione con delle aspettative irrealistiche. Se non avete le risorse per un periodo che va dai 6 ai 12 mesi, sarebbe meglio investire su altro.

Pagare per pochi mesi di SEO è, in genere, un totale spreco di soldi. La SEO è una tattica di marketing che rende sul lungo termine, non un modo per generare profitto immediato. Se, invece, fate un investimento adeguato e pianificate un’operazione di SEO che duri il tempo necessario, la tattica SEO è una delle strategie di marketing con il migliore ROI (Ritorno sull’Investimento) disponibili in circolazione.

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    Infografica di Search Engine Land

    infografica seo

    La tavola periodica della SEO

    Translator: Valerio Graziano Fonte: Forbes

     

    link building e wikipedia

    Link Building e Wikipedia: lo strano rapporto

    Vincenzo Calicchio No Comments



    Il rapporto di Amore-Odio tra Link Building e Wikipedia è già stato trattato su questo blog in questa Guida a come fare Link Building su Wikipedia, ma sicuramente la complessità del tema e le varie e discordanti teorie in gioco rendono necessario approfondire l’argomento. Avete mai sentito di Wiki-Pr? Andate avanti nella lettura e ne scoprirete delle belle!

    Lo scandalo Wiki-PR

    Non ebbe grande risonanza in Italia la notizia che nel 2013 Wikipedia si vide obbligata a cancellare 250 profili di editor della piattaforma, ciò perché questi approfittavano della visibilità del portale per promozionare imprese in cambio di denaro (dunque una vera e propria attività di Business..ed a quanto pare anche lucrativa!)

    Il caso di Wiki-PR ha suscitato una grande polemica intorno a Wikipedia, facendo nascere ancora una volta dei dubbi in merito alla neutralità delle informazioni. Wiki-PR è (o era?) una impresa con sede negli USA ad Austin, Texas e che ha creato e modificato voci della libera enciclopedia per circa 12 mila clienti. Data la visibilità di Wikipedia, che appare sempre tra i primi risultati in SERP e che è unanimemente ritenuta una fonte attendibile (soprattutto da Google), l’informazione che appare nella piattaforma riferita ad un determinato prodotto/servizio genera una ottima immagine per il brand oltre che essere il sogno di tutti coloro si occupano di link building come si vede dall’analisi del dominio (di cui tra l’altro non ce n’era neanche bisogno!).

    ranking wikipedia

    Tale agenzia specializzata si presentava come “manager di pagine” di Wikipedia e su Twitter scrivevano “Non dovrai mai più preoccuparti di Wikipedia..” ed a quanto pare è stata operativa dal 2010.

    Lo scandalo Wiki-PR fu di tale portata che è normale domandarsi quali erano all’epoca i meccanismi di filtro di Wikipedia e quali sono oggi. Infatti l’agenzia non solo aveva con se profili di editor della piattaforma, ma assicurava di possedere anche profili di amministratori (ed è ben nota la difficoltà nel diventare un Admin di Wikipedia), una figura che oltre a modificare pagine, è capace di:

    • Espellere utenti minori,
    • Eliminare pagine e contenuti,
    • Evitare cyber-vandalismo.

    Non si tratta di dipendenti di Wikipedia ma si tratta di volontari come tutti gli altri, volontari che sono considerati più attendibili vista la loro storia di affidabilità sulla piattaforma collaborativa.

    I clienti pagavano tra i 500 ed i 1000 dollari per la creazione di una pagina, più una mensilità di 50 dollari per veder “vigilato” il proprio link ed i propri contenuti. Ma queste tariffe non sono le uniche che si conoscono per questo tipo di servizi giacché esistono (esistevano?) altre imprese che guadagnavano a partire da Wikipedia. Per esempio MyWikiPro crea contenuti su richiesta per circa 300 dollari. Sebbene affermano di scegliere attentamente i propri clienti e di scartarli nel momento in cui non hanno abbastanza informazioni, anche in questo caso si va contro la policy di Wikipedia.

    Il rapporto tra Wikipedia e la Brand Reputation

    Nelle policy di Wikipedia un conflitto d’interessi viene definito come:

    Contribuire per promozionare gli interessi di alcuni individui, gruppi, imprese o entità di qualsiasi tipo.

    Quindi il confine tra difesa di un brand (o di una persona) ed un conflitto d’interessi è molto labile.

    La reputazione online (che ho già avuto modo di trattare in questo articolo su Sasha Grey) è la immagine che un brand o una persona ha nel web. Moltissime agenzie specializzate in web marketing offrono servizi di questo tipo, per i quali avere una voce su Wikipedia (e curarla) può risultare determinante in quanto il più delle volte occupa la prima o la seconda posizione nei risultati di ricerca e si sa che oggi più che mai se per Google non esisti allora forse davvero non esisti.

    Ovviamente ben diverso è il caso tra personaggi (o prodotti) già noti e quelli non noti al grande pubblico. Per i primi il lavoro di reputazione del brand su Wikipedia si può dire che è puramente difensivo, ovvero sorvegliare, modificare ed avvisare di eventuali alterazioni a proprio sfavore. Mentre per chi la propria reputazione la sta costruendo, Wikipedia può risultare un ottimo trampolino di lancio soprattutto in ottica di Link Building. Infatti quello che conta di più in tale strategia  non è il numero dei link, bensì la loro qualità. Meglio 1 solo link da una fonte autorevole come Wikipedia che 100 link da siti irrilevanti, anzi una crescita improvvisa di backlink di scarsa qualità è in odore di penalizzazione.

    Un esempio nostrano è quello della voce “Scrittura collettiva”  di Wikipedia che presenta tra le note finali un link alla Startup napoletana Intertwine che appunto si propone di creare opere multimediali in maniera collaborativa. Magari tale link non porterà tanto traffico alla piattaforma (per tale voce ci sono circa 90 ricerche mensili), ma agli occhi di Google vale tanto.

    Fare link building su Wikipedia oggi

    A mio modesto parere per fare link building su Wikipedia non c’è bisogno di spendere un occhio della testa ed affidarsi a pseudo guru d’oltreoceano. Basta infatti monitorare le pagine di nostro interesse e approfittarne immediatamente nel momento in cui appare un dead link come quello nella seguente immagine.

    dead link wikipedia

     

    In ogni caso a due anni di distanza dal caso Wiki-pr, non è ancora chiaro se le attività di vendita di link e contenuti sulla più grande enciclopedia online stiano continuando o meno. Se si fa una veloce visita al loro sito ci si accorge subito che le attività social sono bloccate, la pagina Facebook è inaccessibile mentre l’accesso ai tweet è ristretto. Però rispetto al 2013 sono state aggiunte le traduzioni in spagnolo e portoghese. Per chiarire ogni dubbio non ho potuto fare a meno di contattarli e porgli una semplice domanda..“Siete ancora vivi?”

    wiki-pr-contatti

     

    Mi risponderanno? Se si, vi racconterò..in ogni caso se avete consigli, novità in merito al caso Wiki-PR, semplici domande o anche se non siete d’accordo con ciò che ho scritto vi invito a commentare.

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      link-building-analisi-della-concorrenza

      Link Building: un esempio pratico di analisi della concorrenza

      Vincenzo Calicchio No Comments



      Spesso si sente dire che fare link building non è più importante come una volta e che Google dia più importanza ad altri fattori come i social network ecc..la verità è che ancora oggi avere tanti backlink (e sopratutto tanti di qualità) è cruciale ai fini del posizionamento. Ma prima di mettersi al lavoro e progettare una qualsiasi strategia, cosa fondamentale è l’analisi della concorrenza.

      Investigare il mercato e la concorrenza

      Fondamentale in quanto tante volte (troppe volte) accade che prima si crea il sito e dopo lo si vuole posizionare non conoscendo:

      • La struttura del mercato di riferimento
      • Di quanti backlink si ha bisogno
      • Di che tipo di backlink abbiamo bisogno

      Conoscere mercato e concorrenza è importante perché così facendo abbiamo informazioni su cosa ha funzionato, cosa manca e cosa possiamo fare per conseguire link.

      Per iniziare a studiare la concorrenza solitamente i SEO affermati usano tool pay come ad esempio SEMrush, in mancanza ci vengono in soccorso tool free. Ovviamente la qualità che possono dare tool come SEMrush, Sistrix ecc..non è paragonabile al lavoro svolto dagli strumenti free ma questi ultimi, a mio parere, sono un ottimo modo per introdursi nel settore. Quindi i passi da fare per conoscere il mercato sono:

      • Ricercare per keyword specifiche e vedere i risultati in SERP
      • Analizzare i risultati con strumenti free come Bulk Social checker e 99 web tools
      • Aggregare i risultati con excel
      • Trarne conclusioni

      Vediamo ora queste fasi passo per passo.

      Come molti sanno svolgo il mio lavoro viaggiando tra Las Palmas de Gran Canaria e l’Italia, analizzerò quindi una ricerca fatta già un bel po di tempo fa quando quando l’Oceano di Playa de las Canteras cominciò a chiamarmi, ossia “Escuela surf las palmas” (scuola surf las palmas).

      analisi concorrenza link building

      Nella top 10 troviamo i seguenti domini riferiti a differenti scuole di surf:

      • surfcamplaspalmas.com
      • grancanariasurf.es
      • universitysurfschoolcanarias.com
      • surfk.com
      • mojosurf.es

      Come primo passo andiamo ad analizzare i segnali sociali con Bulk social checker.

      analisi concorrenza link building1

      Dopodiché analizziamo Domain authority, page authority e totale di backlink per gli stessi concorrenti con uno dei tool di 99webtools.

      analisi concorrenza link building2

      Importante è sapere che i valori riportati da questi tool free non sono esatti ma sono un approssimazione.

      Cosa sono il domain authority ed il page authority?

      Per domain authority s’intende la possibilità che un dominio si posizioni per una qualsiasi ricerca, mentre il page authority è lo stesso concetto ma è riferito a singole pagine. Solitamente valori maggiori di 70 indicano un alta concorrenza, minori di 30 bassa concorrenza mentre sui 50 indicano concorrenza media.

      Ordiniamo ora le tavole per avere un idea del livello di concorrenza e cominciare a pensare “dove” vogliamo arrivare, fino a che punto possiamo e dobbiamo spingerci con la nostra strategia di link building.

      analisi concorrenza link building3

      Personalmente arrivato a questo punto analizzo i concorrenti con il valore più alto di Domain authority, in questo caso ne abbiamo solo cinque quindi li analizzerò tutti.

      Per questi competitor andremo ad approfondire l’analisi dei backlink informandoci su:

      • Totale backlink
      • Totale domini da cui provengono i backlink
      • Link dofollow
      • Link nofollow
      • Link su immagini
      • Link ricchi in parole chiave

      Questo è l’unico momento in cui sarebbe veramente importante usare un tool pay in quanto non ho trovato tool free che riescono a garantire un buon livello per questa analisi. Tra i nomi più noti nel mercato ci sono: Link counter, Open site explorer (versione limitata), Majestic (limitato) e la stessa SEMrush (anche in questo caso in una versione limitata). Questi i risultati ottenuti con la versione free di SEMrush:

      analisi concorrenza link building4

      Come avrete già notato l’ammontare totale dei backlink è diverso da quello della tabella in alto, ciò a riprova che i valori dati dai tool free sono approssimazioni e per un lavoro fatto a regola d’arte abbiamo bisogno di programmi affidabili (purtroppo pay).

      Questi analizzati fin’ora sono tutti dati riferiti alla quantità dei backlink, ma fondamentale sarà avere dati anche in riferimenti alla qualità, ovvero dobbiamo sapere da dove (e soprattutto da chi) provengono ovvero blog, news, enti, forum ecc..gli stessi strumenti che ho citato prima ci danno anche questo tipo di informazioni.

      Quello che dobbiamo fare ora è semplicemente imitare la concorrenza ed raggiungere i valori medi per ciascuno dei valori in questione. Va quindi costruita innanzitutto una base di link esterni.

      Come costruire la propria base di link?

      Directories

      A volte può essere importante costruire una base di backlink in directories, ciò infatti aiuta a:

      • Stabilire una certa autorità iniziale
      • Far si che Google ti indicizzi
      • Far saper che il tuo sito esiste

      Non tutte le directories sono buone, anzi di fatto la stragrande maggioranza non lo sono e possono pregiudicare anziché aiutare, fino addirittura possono esser causa di penalizzazioni.

      In questo caso vige un unica regola:

      La qualità vince sulla quantità

      Meglio 5 link in directories di valore che 100 in directories di pessima qualità. Una maniera per avere certezza di quale directories si e quale no è utilizzare lo stesso SEMrush analizzando il dominio e verificando una eventuale caduta nella visite organiche. Nel caso vi sia tale caduta tale directory è assolutamente da evitare!

      A prescindere da ciò, il web è pieno di articoli di professionisti affermati che consigliano le migliori directories a cui riferirsi.

      Social network

      Si tratta semplicemente di registrarsi, compilare delle informazioni necessarie e curare le reti sociali..più facile a dirsi che a farsi!! Ovviamente dietro ciò c’è una intera “scienza” e quintali di studi negli ultimi anni ma in questa sede non è questo l’aspetto che mi interessa approfondire.

      È molto importante registrarsi e curare i social network anche perché solitamente i siti di SPAM non hanno un attività del genere, quindi ciò è una delle cose basilari per dare fiducia a Google.

      Dipendendo dal mercato/settore, ogni attività commerciale ha delle sue reti sociali specifiche (anche sconosciute) o quanto meno più adatte. Ad esempio se state curando il SEO di una palestra di arti marziali c’è martialtribes.com

      I tuoi conoscenti e le pagine che controlli

      Si tratta di richiedere backlink a conoscenti che gestiscono siti web, pagine ecc..oltre che farlo con le proprie altre attività online, ovviamente tenendo sempre presente la contestualizzazione dei contenuti. Ciò infatti va fatto con cognizione di causa e tenendo sempre come riferimento la creazione di valore per la propria utenza.  Importante: mai abusare di questa tecnica!

      Ciò di cui ho parlato fin’ora è la base di una strategia di link building, da ora in avanti possiamo avanzare a guadagnare backlink di maggiore qualità. Una volta raggiunti i valori medi della concorrenza possiamo avanzare con la strategia di link building vera e propria.

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        consigli guest posting

        Guest Posting: come contattare gli influencer

        Vincenzo Calicchio No Comments



        Occuparsi di Web marketing non vuol dire chiudersi nella propria stanza e sbattersi per cambiare stringhe di codice, creare contenuti, modificare immagini ecc.. anzi la cosa più importante è aprirsi al mondo per condividere, comunicare, imparare, insomma per fare rete… ed il Guest Posting è la tecnica a disposizione per chi si occupa di SEO e di Link Building!

        A proposito se stai sviluppando la tua strategia per ottenere backlink sicuramente ti interesserà questo articolo:

        Se rimanessimo chiusi nella nostra stanza correremmo seriamente il rischio di fare la fine di quel tizio che è andato sulla Luna ma per secondo..nessuno ricorda il suo nome. E’ quindi fondamentale incontrare gente interessata ai nostri contenuti ed imparare a contattarli correttamente. In questo articolo condivido il mio metodo di lavoro che consiste nel:

        • Investigare
        • Segmentare
        • Contattare

        Al di là degli influencer sarà importante anche cercare e trovare siti web simili al nostro (ma non concorrenti) ai fini di:

        • Promozioni incrociate ai due siti da newsletter, social network, pagine specifiche dei siti in questione

        Quindi si tratta di un do ut des che conviene ad entrambi, ad oggi diremo revenue sharing. Tale collaborazione sarebbe ottimale, ovviamente se fatta con regolarità.

        Cercare gli influencer 

        come-contattare-gli-influencer

        Ovvero investigare e trovare soggetti che fanno al nostro caso e potrebbero esserci in qualche modo utili. A tal fine possiamo utilizzare vari strumenti:

        BuzzStream

        Economico, il pacchetto minimo base costa 29 Euro mensili e facilita molto il lavoro, è disponibile anche una estensione per Chrome.

        FollowerWonk

        Free e basato su twitter. È una app di moz per cercare follower di influencer, così facendo arriviamo ad una utenza super targettizzata con info complete su follower, following, days old e social authoriy (con paramentri propri di follower wonk). Tali persone sono sicuramente da contattare.

        Topsy

        Anch’esso basato su twitter, utile per cercare influencer per parole chiave.

        Oltre a questi strumenti professionali (o semi professionali) altrettanto utili sono:

        • La cara e vecchia ricerca in SERP
        • La creazione di Alert (tramite Google alert) per parole chiave specifiche di settore. In tal modo stesso Google ti avviserà ogni qualvolta qualcuno nel mondo scrive di quel determinato argomento.

        Segmentare gli influencer

        Dopo aver trovare e stilato una prima lista di influencer dobbiamo dividerli in base alla loro priorità. Questa segmentazione è molto importante in quanto non possiamo contattare nello stesso modo i vari influencer.

        Per esempio un conto è contattare un sito molto popolare, che magari riceve moltissime mail al giorno ed un altro conto sarà contattare uno poco popolare, senza dubbio con i primi dobbiamo fare più attenzione.

        Contattare gli influencer

        Risponderesti mai ad una persona sconosciuta che ti sta chiedendo un link? Molto probabilmente no, ragion per cui prima di contattare è preferibile stabilire una relazione, entrare nel suo radar per far si che non appaiamo come completi sconosciuti.

        perché-sono-importanti-gli-influencer

        Sei cose da fare prima di contattare un influencer

        1. Condividere suoi contenuti nei tuoi profili social
        2. Commentare il suo blog, ovviamente sto parlando di commenti elaborati ed interessanti, che creino valore
        3. Aggiungerlo ad una lista di Twitter
        4. Iscriverti ad una sua mailing list
        5. Avvisarlo di eventuali link morti nel suo sito
        6. Citarlo nel proprio post/articoli

        Tutto ciò dobbiamo farlo per entrare nel suo radar di influenza, una volta dentro, il mio consiglio è di continuare così per qualche giorno (o settimana) per poi inviargli una mail. La mail dev’essere ovviamente personalizzata ed importante sarà far capire che abbiamo considerazione di lui (o lei) ed apprezziamo il suo lavoro.

        Un esempio di testo da inviare per fare guest posting è:

        Oggetto: Ti interessa lasciarmi collaborare al tuo blog?

        Salve XXX
        Mi chiamo Vincenzo Calicchio e mi occupo di SEO per il sito XXX. In queste ultime settimane ho deguito molto il tuo sito ed ho trovato molto interessanti i tuoi articoli, in particolare XXX di cui mi ha molto colpito la forma di XXX.
        Ti scrivo questa mail per sapere se potrebbe interessarti lasciarmi collaborare al tuo blog offrendoti un mio articolo per la pubblicazione. Ho notato che scrivi molto sul tema XXX e penso che ai tuoi lettori potrebbero interessare i seguenti temi:
        XXX
        XXX
        XXX
        Cosa ne pensi? Credi che sia fattibile una collaborazione?
        Ti saluto e ti ringrazio per l’attenzione
        Enzo

        Come far si che più persone leggano la tua mail?

        Ai fini di un migliore tasso di apertura delle mail consiglio di:

        • Fare molta attenzione al testo della mail
        • Essere breve
        • Chiamare il destinatario per nome
        • Presentarsi
        • Spiegare l’obiettivo della mail in una riga, massimo due
        • Dimostrare di conoscere il blog in questione
        • Aggiungere URL di articoli del blog
        • Essere cordiale ma non informale
        • Offrirsi di rispondere ad eventuali dubbi
        • Aspettare 3 o 4 giorni prima di contattare una seconda volta in caso di non risposta, questa seconda mail dev’essere più breve della prima

        Inoltre molto importante è fare prove in merito ai risultati ottenuti, per esempio testando mail diverse con A/B test. Ovviamente a fine di tali prove sceglieremo i testi che ci danno i risultati migliori.

        P.s. Tanto per completezza, il secondo uomo sulla Luna fu Buzz Aldrin!

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          differenza-tra-link-nofollow-e-dofollow

          Link NoFollow: cosa sono, come funzionano e quando usarli

          Vincenzo Calicchio No Comments



          Se stai leggendo questo articolo, quasi sicuramente sarà perché hai cominciato a lavorare alla SEO del tuo progetto web col fine di migliorare il posizionamento in Google e quindi aumentare le conversioni. Come qualunque altra persona avrai cominciato a leggere articoli di settore, avrai scoperto che una delle cose più importanti è quella di lavorare alla Link Building ed avrai sentito parlare di link NoFollow.

          Bene, avrai già inteso che esistono due tipologia di link che si possono ricevere o creare nelle proprie pagine web, questi sono i link DoFollow e quelli NoFollow. Ognuno ha le sue proprietà, ognuno è usato con fini e scopi differenti ma entrambi sono utili ai fini del posizionamento (anche se in tanti non saranno d’accordo con questa affermazione).

          Senza prolungarmi di più andiamo ad approfondire l’argomento. Prima di tutto diamo un occhiata a cosa sono i link NoFollow e  DoFollow, poi scopriremo il loro funzionamento e soprattutto come e quando usarli.

          link-nofollow-meme

          Ovviamente nel Web si scherza molto sui Link NoFollow

          Cos’è un link NoFollow? Cos’è un link DoFollow?

          I Dofollow sono la tipologia di link più utile ai fini SEO giacché la pagina web che ci linka in questo modo ci trasferisce PageRank e ciò agli occhi di Google (ma se ci pensi bene anche agli occhi di un utente) conta come un feedback di qualità verso di noi. Quindi un link DoFollow apporta rilevanza al sito a cui viene diretto e nonostante sia solo uno dei fattori di posizionamento, per Google ricevere backlink di questo tipo è ancora fondamentale.

          I NoFollow, invece, costituiscono la maggior parte dei link ricevuti da un sito web e, al contrario dei DoFollow, non trasferiscono PageRank ed indicano al bot di Google che, sebbene linko ad un altro sito, non voglio trasferirgli rilevanza.

          In tanti pensano che non siano utili ai fini del posizionamento, ma Google continua a considerarli come un fattore positivo per la SEO giacché qualsiasi backlink è un segnale di qualità che prova che qualcun altro considera quel contenuto importante.

          link-nofollow-pagerank

          Trasferimento del Pagerank tra Link DoFollow e NoFollow

          Ovviamente Google non è stupido, e per questa ragione ogni backlink conseguito dev’essere il più spontaneo possibile (in realtà G non vuole che si faccia Link Building) quindi, benché i link DoFollow abbiano un peso maggiore dei NoFollow, una struttura di link ottimale prevede un buon equilibro tra gli uni e gli altri giacché avere solo backlink DoFollow (o solo NoFollow) suonerebbe come qualcosa di innaturale e ciò non piace ai motori di ricerca. A proposito dei fattori da tenere a mente nel fare Link Building vi consiglio la lettura di questo articolo:

          Ciò ovviamente vale anche per i link creati nelle nostre pagine web, assolutamente mai crearne solo DoFollow, ma utilizzare NoFollow per siti che non consideriamo sicuri al 100% o che non hanno relazione di argomenti con i nostri contenuti o il nostro business.

          Come creare link NoFollow?

          In genere i link DoFollow sono tali di default, per esempio tutti i quelli inseriti in WordPress lo sono. Se proprio vogliamo esserne certi (cosa inutile) il link deve avere questa struttura in HTML

          <a href=”http://www.sito.com” rel=”dofollow”> Testo </a>

          Ma ripeto, risulta DoFollow anche senza il rel.

          Per quanto riguarda poi creare link NoFollow abbiamo due opportunità:

          • Utilizzare un Plugin WordPress, su tutti “Ultimate NoFollow” semplice e veloce, che permette di trasformare qualunque link si voglia al momento dell’inserimento (scelta sconsigliata in quanto è davvero semplicissimo aggiungerlo direttamente in HTML ed un plugin in meno vuol dire meno peso al sito)
          come-inserire-un-nofollow

          Come inserire il rel”nofollow” con Ultimate NoFollow

          • Lavorare di HTML, inserendo il rel=”nofollow” al link, che quindi sarà così:

          <a href=”http://www.sito.com” rel=”nofollow”> Testo </a>

          Basta andare nella sezione “Testo” dell’editor di WordPress ed aggiungere l’attributo “nofollow” al link

          come-inserire-un-nofollow2

          Come inserire il rel=”nofollow” in WordPress

          Perché esistono i link NoFollow?

          Quale potrebbe essere il motivo per inventarsi qualcosa del genere? Bene, andiamo indietro di qualche anno (nel lontano 2005). In quell’era geologica l’algoritmo di Google era molto più semplice di quello di oggi ed il posizionamento dipendeva in larga parte dal numero di backlink (contava unicamente la quantità di link, a prescindere dalla qualità).

          Tenendo presente ciò, fare SEO in quel periodo significava mettere in pratica tecniche che oggi sono considerate Black Hat o quanto meno in odore di penalizzazione. L’unico obiettivo era conseguire link…qualunque fosse il mezzo! Ovviamente ciò spesso e volentieri voleva dire spammare di forma massiva altri siti, per esempio dei commenti dei blog, nei forum o anche in portali come Wikipedia.

          A proposito di tecniche Black Hat, se ti interessa l’argomento allora questo articolo è quello che fa per Te!

          Tiered Link Building: attenzione alle Piramidi di Link

           

          In circostanze come queste, Matt Cutts (capo dell’anti-spam di Google) propose la creazione dell’attributo “nofollow” motivandolo con l’evidenza che se i padroni dei forum e dei blog avessero potuto indicare a Google di non cedere pagerank ai siti degli spammer, allora lo spam avrebbe smesso di essere una tecnica utile ai fini del posizionamento in SERP.

          Cosa succede inserendo un link NoFollow?

          Quindi nel momento in cui creiamo o riceviamo un link, questo può essere DoFollow o NoFollow e la differenza tra l’uno e l’altro consiste nell’indicare a Google di passare parte del pagerank al contenuto linkato indicando al Bot di scansionarlo o meno.

          Nel caso di link DoFollow, indichiamo a Google che il contenuto linkato è rilevante, che il bot deve proseguire nella scansione trasferendo parte del nostro pagerank. Questi link sono sempre positivi per le pagine a cui puntano, a meno che il sito di origine non sia penalizzato o appartenga ad un altro settore (differenti tipologie di contenuti riferiti ad una utenza differente).

          Usando il rel=”dofollow” stiamo dicendo che il contenuto a cui puntiamo è importante e che, per questo motivo, vogliamo che ci sia comunicazione tra quella pagina e la nostra.

          D’altro canto, i rel=”nofollow” fanno esattamente il compito contrario, quindi indicano a google che quel contenuto non è rilevante (per una qualsiasi ragione) e quindi non va scansionato e non vogliamo trasferirgli PR.

          meme-link-nofollow

           

          Perché usare il rel=”nofollow”?

          E’ utile creare link NoFollow nei nostro progetti web essenzialmente in due situazioni:

          1. Quando non ci fidiamo tanto del sito a cui puntiamo e siti in odore di penalizzazione che per qualche ragione dobbiamo linkare (vedi contenuti utili agli utenti ecc…).
          2. Quando l’altro sito ha un DA ed un PA molto più bassi rispetto al nostro.
          3. Quando linkiamo ad un sito di un settore completamente diverso dal nostro core business, sia dal punto di vista merceologico che da quello contenutistico.

          Dal punto di vista dei backlink entranti, invece, i NoFollow influiscono (indirettamente) sulla SEO nelle seguenti modalità:

          1. Fanno arrivare al tuo sito un traffico maggiore da referral.
          2. Sono importanti dal punto di vista della Brand Awareness, in quanto in ogni caso agli occhi dell’utente c’è qualcuno che sta affermando che il nostro contenuto è utile.
          3. Possono potenzialmente farti aumentare i profitti, come conseguenza dei primi due punti.

          Conclusioni

          Nello scrivere questo articolo mi sono imbattuto in diversi altri articoli e tutorial, su tutti mi sento di consigliare questo di Giorgio Taverniti…prendete appunti!

          Spero che ora ti sia molto più chiara la differenza tra link NoFollow e DoFollow. Hai ancora qualche dubbio? Non sei d’accordo con quello che ho scritto? Fammelo sapere nei commenti o utilizza questo articolo “Open” sulle più comuni domande e risposte sulla SEO.

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            come fare link building su wikipedia

            Come fare Link building su Wikipedia

            Vincenzo Calicchio No Comments



            Se vi occupate di Web Marketing ed in particolare di SEO, allora saprete bene che Google assume determinati siti come fonte prioritaria di informazioni. Accade per portali verticali come Giallo Zafferano (per la cucina) o come il blog di Salvatore Aranzulla per quanto riguarda argomenti come tecnologia e Web. Ma accade anche a livello mondiale per portali orizzontali, su tutti c’è sicuramente Wikipedia, la più grande enciclopedia del mondo oltre che il miglior frutto del lavoro dell’intelligenza collettiva.

            Per questa ragione in tanti tentano in tutti i modi di fare link building su Wikipedia, ma tale operazione non è propriamente facile in quanto la community ha eretto dei veri e proprio muri anti-spammer (fortunatamente aggiungerei!). Gli esperti di marketing dei contenuti spesso non comprendono il funzionamento dei backlink in relazione con Wikipedia e pensano che, se l’argomento è rilevante, basta aggiungere un link alla sezione “link esterni” della pagina. Non è così.

            Aggiungere un link a Wikipedia è come operare, se non viene fatto correttamente può causare molti problemi, tra cui la possibilità che il vostro dominio finisca tra gli elenchi di spam e venga bannato da Wikipedia.

            Gli 8 errori SEO comuni che forse stai commettendo

            È così difficile ottenere e manutenere un link su Wikipedia che tanti professionisti hanno smesso di offrire questo servizio da tempo. Inoltre già in passato ci sono stai scandali a proposito di questo tipo di attività, come quello riguardante Wiki-Pr:

            Però, sapendo che molti agenti di marketing pensano di farlo ad ogni costo, voglio condividere alcune delle migliori pratiche per creare backlink in Wikipedia traducendo quest’ottimo articolo di Mike Wood su Content Marketing Institute. Ovviamente se fatta correttamente, la vostra SEO può beneficiarne molto.

            Il passaggio da DoFollow a NoFollow

            Innanzitutto, diamo un’occhiata a come sono cambiati i backlink in Wikipedia attraverso gli anni. Quando Wikipedia è stata lanciata nel 2001, i backlink erano tutti DoFollow e creati pensando alla SEO. Grazie al grosso contributo dato da Google (Wikipedia quasi sempre tra le prime posizioni della SERP) chi aveva link su Wikipedia ha potuto beneficiare rapidamente (e tanto) dei suoi effetti sulla SEO.

            Allo stesso tempo, gli editor di Wikipedia hanno realizzato che avrebbero raccolto un sacco di spam. La comunità ha fatto grandi cambiamenti per eliminare quanto più spam possibile, tra cui cambiare i link in NoFollow, cosa che diminuisce  l’impatto sulla SEO, e la creazione di una lista nera per bloccare i domini considerati come spam.

            Ora, anche se i backlink NoFollow hanno meno effetti sul posizionamento dei backlink DoFollow, i link in Wikipedia restano tra i più ambiti nel settore del marketing. Questo perché Google dà un grosso peso ed una grossa fiducia all’enciclopedia più grande del mondo, ed a chi la cura…ovvero la community! (Figo no?)

            Dove fare Link Building su Wikipedia

            Ora vado a condividere ciò che, secondo la mia esperienza professionale, funziona davvero per quanto riguarda la creazione di backlink in Wikipedia.

            • Non cercate voci che necessitano di conferma (citation needed). Wikipedia ricerca e analizza automaticamente gli elementi che necessitano conferma. Se i link aggiunti non migliorano la qualità della voce, verranno rimossi e probabilmente inseriti nella lista nera.
            • Trovate voci che necessitano di essere raffinate ed ampliate. In questi casi, avrai una migliore possibilità di migliorare la qualità del contenuto, aumentando la conoscenza condivisa a tal riguardo e supportando l’opera di diffusione del sapere, come da obiettivo di Wikipedia.

            Per trovare un articolo migliorabile, andate alla pagina tutti gli articoli da ampliare. Più di 1800 articoli ricadono in questa categoria ogni mese. Esplorate più di un singolo mese per avere una riserva infinita di articoli che possono beneficiare del vostro intervento.

            Conoscere le tipologie di link

            Ora che sapete dove trovare lo spazio per i vostri link, diamo un’occhiata alle caratteristiche dei link da utilizzare:

            • Controllate che Wikipedia consideri già affidabile la fonte. Vedete se il sito web citato ha già un articolo a suo nome. Per esempio, AdAge ha una pagina dedicata su Wikipedia, questo incrementa le possibilità che tutti i link provenienti da quel sito vengano considerati affidabili.
            • Verificate se il sito web che volete citare è già stato utilizzato come backlink. Andate nella casella di ricerca e digitate l’URL che volete verificare. Un sito che è già stato utilizzato numerose volte gode di più affidabilità e le possibilità che venga accettato come fonte sicura sono più alte.

            In questo screenshot potete vedere che AdAge è stato utilizzato 201 volte come referenza in Wikipedia in lingua inglese. Potete anche constatare che il primo risultato è la stessa pagina AdAge su Wikipedia.

            link-building-su-wikipedia

             

            • Assicuratevi che il link non diriga ad una “landing page”. Un link ad una landing page priva di informazioni che supportino il contenuto è giustamente considerato spam dagli editor di Wikipedia.
            • Linkate direttamente ai contenuti della pagina. Il link deve dirigere ad un contenuto che supporti le informazioni che avete aggiunto. Per esempio, se state aggiungendo informazioni sulla pubblicizzazione, non potete reindirizzare direttamente alla home del vostro sito come fonte autorevole. Dovete collegare alla pagina esatta che supporti quell’argomento, allo stesso modo con cui citereste le fonti in una ricerca o in uno studio tecnico.

            Un esempio di Link Building su Wikipedia

            Ora è tempo di aggiungere il link. Fate le cose correttamente, dovete contribuire all’enciclopedia aggiungendo più link dei backlink che volete includere.

            Ecco un esempio di come funziona:

            Diciamo che volete aggiungere un link da The Motley Fool all’articolo sul panino Big King di Wikipedia. Il link è relativo alla pubblicità 2014 del Big King e la relativa sezione ha una voce vuota. Aggiungere un link in questo caso non solo vi consente di guadagnare un backlink, ma anche di contribuire positivamente a Wikipedia.

            inserire un link in wikipedia

            Avete a disposizione anche citazioni da USA Today sulla pubblicità del Big King. Nonostante il vostro scopo non sia di assicurare un backlink a USA Today, inserirlo aggiungerà credibilità alla voce.

            Ora, bisogna scrivere il contenuto per la voce (supportato dalle citazioni), potrebbe essere il seguente:

            “Nel 2014, Burger King reintroduce il Big King in diretta competizione con il Big Mac di McDonald’s. (Citazione USA Today) Partedella sua campagna pubblicitaria si è basata sul maggiore contenuto di carne del Big King rispetto al Big Mac”

            Incorporando due fonti credibili alle informazioni aggiunte, aumenterete le possibilità che il link scelto (quello di The Montley Fool) superi lo scrutinio. Suggerisco anche di ampliare ulteriormente il contenuto della voce, in modo da migliorare il vostro contributo.

            Conclusioni

            Non smetterò mai di dirlo, mai potrò abbastanza…non aggiungete link con Wikipedia solo con l’intento di fare Link Building! Assicuratevi di farlo correttamente e di contribuire al progetto. Aggiungere contenuti che migliorino la qualità dell’enciclopedia è il modo giusto, più sicuro e alla lunga più conveniente in termini di SEO. Ricordate che non è mai una garanzia linkare a Wikipedia ed ogni azione intrapresa non è mai al sicuro da errori, è solo una best practice.

            In definitiva vale una sola regola (quella di sempre): Bisogna creare VALORE!

            Vuoi saperne di più sulla Link Building?

            Ti consiglio la lettura di questo articolo a proposito degli elementi da considerare prima di avviare una campagna:

            I 6 fattori della Link Building da tenere sempre a mente

            e di quest’altro articolo (più avanzato) riguardante una tecnica di link building “black hat”:

            Tiered Link Building: attenzione alle Piramidi di Link 

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              Translator: Valerio Graziano

               

              fattori link building

              I 6 fattori della Link Building da tenere sempre a mente

              Vincenzo Calicchio No Comments



              Senza dubbio per Google portare avanti una strategia intensiva di acquisizione di link vuol dire barare, quindi se non vuoi essere penalizzato bisogna far si che i backlink appaiano naturali ed a tal fine ci sono alcuni fattori della link building da tenere presente.

              Aspetto fondamentale per conseguire link è vigilare la concorrenza, ovvero:

              • Verificare per quali parole chiave sono posizionati
              • Che tipo di strategia stanno attuando,
              • Quanti backlink stanno ottenendo
              • Che tipo di backlink stanno conseguendo
              • Come si regolano con gli anchor texts
              • Con che velocità hanno ottenuto quei link
              • Da chi stanno ottenendo tali backlink

              Tutto ciò che dobbiamo fare è cercare di fare lo stesso. Il segreto sta nel seguire le best practices di mercato.

              Che tipo di azioni di Marketing stanno portando avanti? Quali gli stanno dando i migliori risultati? E’ per esempio possibile che la concorrenza abbia realizzato un evento, un video, un infografica ecc…e che di conseguenza hanno ottenuto menzioni e link oppure che abbia organizzato una campagna che, contrariamente, non ha ottenuto risultati degni di nota. Sono tutte cose che nell’organizzazione di una strategia dovremmo sapere, a tal fine ci aiutano tanto strumenti SEO come SEMrush, Sistrix, Majestic ecc…

              Ma quali sono gli elementi da tenere bene a mente, e quindi da non sottovalutare assolutamente, nell’attuare una strategia di Link Building?

              PERCENTUALE LINK NO FOLLOW E LINK DO FOLLOW

              Cosa sono i link NoFollow? e cosa sono i link DoFollow? Esistono due tipologie di backlink che si possono conseguire o creare in una pagina web, questi sono appunto i link NoFollow ed i DoFollow. Ciascuno dei due ha delle proprietà diverse sebbene entrambi servano per posizionarsi (anche se tanti dicono il contrario).

              Che differenza c’è tra i backlink DoFollow e NoFollow?

              I Dofollow sono la tipologia di link che più aiutano per il posizionamento. Nel momento in cui una pagina ci linka con questa tipologia, ci trasferisce PageRank e ciò conta anche come voto di qualità verso il nostro sito. Sebbene questo fattore non sia tanto importante come una volta continua ad essere importantissimo per Google.

              I Nofollow sono la maggioranza di link che si ricevono ed al contrario dei DoFollow non trasferiscono PageRank e servono per proteggersi da eventuali futuri problemi del sito web linkato, giacché se un sito è penalizzato e lo teniamo linkato,anche il nostro portale sarà passibile di penalizzazione.

              L’algoritmo di Google, nel momento di posizionare un sito considera ugualmente positivi anche i link NoFollow dal momento che un sito ci linka è perché considera i nostri contenuti degni di nota e se non lo fossero non sarebbero linkati, è evidente.

              E’ vero, i link DoFollow sono migliori dei Nofollow, ma la strategia migliore è quella di tenere un buon equilibro tra gli uno e gli altri giacché Google potrebbe arrabbiarsi se capisse che tali backlink sono conseguiti con l’unico scopo di posizionamento. Per quanto riguarda i link da un nostro sito ad un sito terzo, quello che raccomando è di porre il DoFollow unicamente se si è sicuri dell’affidabilità di tale portale, nel caso di dubbio è meglio usare un NoFollow

              In linea generale non esiste una percentuale esatta da tenere in conto, generalmente dipende dal mercato e dal settore in cui stiamo lavorando ma sicuramente ci sono da fare alcune considerazioni puramente statistiche. Se si hanno tutti i link dofollow è senza dubbio anomalo, naturalmente sarebbe molto difficile (se non impossibile) specialmente per siti che sono online da anni e ricevono numerosi backlink. Un ammontare di  backlink naturale sarà composto spontaneamente da link di vario tipo, sia dofollow che nofollow

              Quindi ciò che consiglio (come sempre ) è osservare la percentuale la percentuale di link NoFollow e DoFollow della concorrenza in SERP. A tal fine consiglio di usare il tool freemium Openlinkprofiler.org che da risultati del tipo questo in immagine.

              percentuale nofollow

              PERCENTUALE LINK ALLA HOME E DEEP LINK

              Laddove per deep link s’intendono tutti quei link alle pagine interne (quindi non la home). Una pratica molto comune è quella di indirizzare tutti i nostri backlink alla Home page, però tale consuetudine è più che penalizzata giacché linkare unicamente alla pagina principale non è naturale. Quindi fattore importante di link building da tenere a mente è portare backlink anche alle pagine interne, così facendo a queste sarà data una “forza” maggiore e si migliorerà il posizionamento delle pagine più profonde.

              Ciò che non bisogna fare, quindi, è conseguire collegamenti focalizzandosi solo sulla home, infatti di solito la maggioranza dei link arriva alle pagine interne (un articolo, un prodotto, un servizio ecc…). Anche in questo caso la giusta percentuale dipende dal mercato, per cui, anche in questo caso consiglio di osservare la concorrenza.

              percentuale-homelink

              VOLUME DI BACKLINK

              Per quanto riguarda il volume di link s’intende l’ammontare di:

              • Backlink
              • Domini di riferimento
              • IP di riferimento

              Al fine di analizzare in tal senso la concorrenza consiglio di usare la versione Freemium di Majestic da cui ho ricavato questo screenshot.

              volume backlink

              Anche in questo caso non esiste un valore preciso di questi fattori che dobbiamo seguire nella nostra strategia di Link Building,ma ciò che dobbiamo fare è tenerci sugli stessi livelli della concorrenza nella top 10. Possiamo anche avere valori più alti ma è consigliabile conquistarli nel tempo, altrimenti Google s’arrabbia.

              AUTORITA’ DELLE FONTI DI BACKLINK

              Nel fare SEO è molto meglio avere pochi link da siti considerati autorevoli che migliaia da siti irrilevanti e questo è un fattore della link building rilevantissimo! Ciò non vuol dire che dobbiamo rimanere con pochi link in entrata e tutti di qualità, però se vogliamo prestare attenzione nello sviluppare la nostra strategia dobbiamo far molta attenzione al bilanciamento tra fonti autorevoli e non.

              Quando una fonte è ritenta autorevole secondo Google?

              Quando parliamo di siti con autorità ci riferiamo a pagine con le seguenti caratteristiche:

              • Alto Domain e page authority (che possiamo calcolare con strumenti come questo di MOZ). Una interessante disputa sta nel capire se link da domini .edu o .gov abbiano un valore maggiore di domini standard, è probabile che sia così infatti tali domini di solito hanno un DA più alto ragion per cui sarebbe molto importante ricevere collegamenti da tali siti.
              • Che sono relazionati con la tematica che trattiamo nel nostro sito

              Ci sono quindi vari modi per misurare l’autorevolezza, oltre a DA e PA un altro è tener il Trust flow (riferito all’authority) ed il citation flow (riferito all’ammontare di link) di Majestic. Questi due tassi, calcolabili anche dalla versione Freemium sono riferiti quindi alla qualità ed alla quantità e devono essere il più bilanciati possibile. Se il trust flow è minore del citation flow allora dobbiamo lavorarci su. Per esempio un caso unico è quello di SEMrush che presenta un TF maggiore del CF (come si vede dall’immagine).

              trust flow majestic

              VELOCITA’ DI CONSEGUIMENTO BACKLINK

              Per velocità s’intende il tempo impiegato per raggiungere un determinato ammontare di link. Nel portare avanti una strategia  bisogna essere il più possibili naturali, non è normale ricevere un picco di link tutti nello stesso giorno (e soprattutto con cadenze fisse). Bisogna ripartire i nostri compiti di link builders durante tutto l’arco di un periodo, dunque evitare di dedicarsi a quest’attività sono un giorno specifico e laddove si abbia, per esempio, una media di 100 link in entrata al mese, cercare di mantenere tale media sebbene sia normale conseguirne poco meno o poco più. Ciò che non è normale è che un mese riceviamo 20 link, il mese dopo 30.000 ed il seguente ancora 200.

              La crescita dei link deve essere graduale nel tempo sia come numero di link che come numero di domini, soprattutto importante non fare avere una caduta nella crescita del backlink. Ciò suonerebbe innanzitutto innaturale,oltre che controproducente, infatti se la concorrenza continuasse a costruire link molto probabile scivoleremmo giù in SERP.

              velocità backlink

              ANCHOR TEXTS DEI LINK IN ENTRATA

              Con gli aggiornamenti che nel tempo Google ha apportato all’algoritmo, alcune delle pratiche che prima erano più gettonate sono diventate penalizzanti. Tra queste c’è il fare Link Building ricevendo backlink con anchor text (testi di ancoraggio) ricchi in parole chiave, ovvero inseriti su parole che costituiscono le nostre keyword su cui vogliamo posizionarci.

              Affinché possiamo posizionarci senza paura di essere penalizzati, oggi fattore fondamentale da tenere a mente nel fare link building è variare gli anchor text in maniera naturale, per esempio se stiamo lavorando per una pizzeria di Salerno chiamata “Pulcinella” non dobbiamo avere solo link con anchor text “Pizzerie Salerno” ma anche:

              • Pizzeria Pulcinella (anchor text di brand)
              • www.pizzeriapulcinella.comhttp://www.pizzeriapulcinella.com/ (anchor text di dominio)
              • Pizzeria Pulcinella Salerno, Salerno pizzeria Pulcinella ecc (anchor text di parola chiave e brand)
              • Raccomando fortemente di mangiare in questa pizzeria di Salerno, dove.. (parola chiave in una frase)
              • Sito web, Clicca qui, Scopri di più ecc..(anchor text generico)
              • Anchor text immagine

              Anche in questo caso, dunque, non esiste una percentuale perfetta di anchor text,  dipende dal settore ragion per cui ancora una volta ciò che consiglio è di analizzare la concorrenza. In immagine la variazione degli anchor text per SEMrush.

              anchor text semrush

               

              Questi sono i 6 fattori per me imprescindibili da tener presente quando si porta avanti una strategia di Link Building, dimenticare o sottovalutare anche una sola di queste variabili può essere fatale. Siete d’accordo? Ci sono altri fattori per voi fondamentali? Commentateli e sono ben felice di aggiornare l’articolo menzionandovi! 

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