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User Experience: 7 consigli per migliorare la tua SEO

Vincenzo Calicchio No Comments



La User experience è uno dei fattori chiave del business da sempre, ma ora nelle attività online lo è ancor di più in quanto ci sono molti più fattori considerare. E’ evidente che tutti vogliamo avere una ottima esperienza quando andiamo al ristorante, al cinema o dal barbiere e lo stesso ovviamente vale anche per i siti Internet.

Per questa ragione ho deciso di tradurre e completare con alcune considerazioni questo articolo di Marketing para fotografos, e condividere alcune idee fondamentali a proposito di esperienza dell’utente che potranno esserti molto utili per migliorare il posizionamento SEO del tuo sito e quindi le vendite.

Ma prima forse questo video può chiarirvi ancor di più il concetto di Esperienza Utente.

User Experience Offline: in cosa consiste?

Potemmo definire come “Esperienza utente” tutte quelle cose come sensazioni, azioni ecc…che percepisce il cliente dalla prima volta che entra in contatto con un brand fino a che non termina la sua relazione (commerciale) con questo.

In questo modo, quando una persona cammina per la strada e vede i colori e la vetrina del tuo negozio entra per la prima volta in contatto con la tua attività, tenendo di fatto la sua prima esperienza come utente con il tuo brand. Il modo in cui ti percepisce questa prima volta, non solo in quanto te stesso ma anche il relazione con le attività vicine, determina un primo giudizio su di te,la tua professionalità ed il tuo Lavoro. In questo primo approccio l’utente si fa un idea a proposito di:

  • Se sei caro o economico
  • Se sei moderno o classico
  • Se ti rivolgi ad un pubblico giovanile o meno.
  • Ecc…

Il cliente ha cominciato a conoscerti e si è fatto un idea di te, senza conoscerti minimamente. Una volta entrato nel negozio poi avrà un impressione più dettagliata che confermerà (o meno) la sua prima impressione.

Nel caso in cui l’esperienza utente che offri non sia corretta, ovvero se non gli dai ciò che effettivamente si aspetta, potresti perdere clienti. Ma bada bene, la user experience va ottimizzata non per un cliente generico, bensì per il tuo cliente ideale.

L’esperienza dell’utente è il tuo primo agente commerciale, il tuo primo venditore, il tuo primo generatore di “lead” e sarà super utile per attrarre i tuoi clienti ideali. Ci avevi mai pensato? Credi che la tua attività compie tali obiettivi? O cambieresti qualcosa? Da ora in avanti dovrai far caso a queste cose sia se hai già un business avviato sia se stai ancora pensando di avviarlo.

Supponi che un pedone generico decida di entrare nel tuo negozio. Cosa farà inizialmente? Non lo immagini? Beh sicuramente noterà l’ambiente circostante, se fa caldo o fresco, se è comodo o no, ma (a questo non ci avevi mai pensato) soprattutto noterà l’odore del tuo negozio. Si, sembra strano ma è uno dei fattori di maggiore impatto, tant’è vero che se non c’hai mai fatto caso tutti i McDonalds hanno lo stesso odore!

Ciò che ho detto fin’ora è solo per fare un esempio di esperienza utente. Ma ci sono tantissimi altri elementi che potresti curare. Attrai il tuo cliente e fallo innamorare della tua attività!

User Experience Online: la nuova SEO

L’ottimizzazione dell’esperienza utente online si conosce come UXO (User Experience Optimization) e consiste nel mettere in pratica tutte quelle azioni che permettono di migliorare l’esperienza di coloro che arrivano sul nostro sito. Così come l’esperienza utente offline ha i suoi benefici che ho spiegato prima…che benefici ha per il nostro business una buona esperienza online?

Prima di addentrarci in tali benefici dobbiamo anzitutto definire cosa o che parametri di user experience siano identificabili e soprattutto misurabili. Ricorda, nel mondo online tutto ha bisogno di essere misurato al fine di poter migliorare costantemente (ed alla luce di dati reali) ogni nostra azione.

Ecco alcuni errori SEO e di usabilità che creano danni all’esperienza degli utenti sul nostro sito:

  • La velocità del sito: se il sito carica lentamente è molto probabile che l’utente vada via.
  • La facilità di navigazione: se chi arriva sul sito non trova facilmente ciò che cerca o si sente “sperduto”, finirà per chiudere la pagina.
  • Elementi intrusivi della privacy: come la musica automatica che la stragrande maggioranza delle volta non ha altro effetto che dar fastidio.
  • Titoli di pagine ed articoli poco accattivanti: se un titolo è noioso riceverà meno visite e le informazioni che contiene saranno perse. Non è la stessa cosa leggere “Idee per matrimoni” e “10 idee originali affinché il tuo matrimonio sia davvero speciale”. Il secondo attrae molto di più!
  • La facilità per l’utente di trovare il contenuto che cerca: tanto per fare un esempio, se il visitatore sta cercando informazioni su un determinato tema sicuramente un solo articolo non basterà a soddisfare tutti i suoi dubbi, ragion per cui se inserisci link di contenuti correlati sicuramente faciliterai la sua ricerca.

Tale lista non pretende di essere unica e completa, sicuramente ci sono molti più elementi ma questi sono quelli secondo me più importanti in quanto non solo riguardano l’utente ma anche lo stesso motore di ricerca. Infatti Google tiene in conto questi fattori per posizionare meglio i contenuti in SERP. Lo sapevi?

Vediamo ora come questi fattori si riflettono sulla SEO.

Titolo dell’articolo o della Pagina

Uno dei fattori che Google tiene in conto per il posizionamento SEO è la qualità dei contenuti ed al fine di misurarla un elemento importante è la qualità del titolo. Un articolo di un blog con un titolo cattivo e noioso potrebbe essere ben posizionato per keyword eccellenti però dagli utenti potrebbe essere percepito come invisibile e così facendo nessuno ci clickerà. Il risultato? Tale contenuto sarà mostrato molte volte però avrà un bassissimo tasso di click a causa della cattiva gestione del titolo, ragion per cui avrà un CTR molto basso. Il CTR è la percentuale che c’è tra le volte in cui un contenuto è mostrato e quelle in cui è clickato.

Un CTR basso è sintomo di bassa qualità e quindi porta ad un peggior posizionamento in Google. Contrariamente a quanto accade per contenuti che hanno un alto CTR. Per controllare i dati riferiti al tuo sito puoi usare il Google Search Console.

percentuale-click-impression

Esempio di percentuale Click/Impression da Google Search Console

Velocità del sito (Pagespeed)

Il tuo articolo è di qualità ed il titolo e molto accattivante tanto che è in prima posizione di Google…però la pagina è lenta a caricare, tanto che tantissime persone non riescono a leggere il contenuto e chiudono presto la finestra. É quanto potrebbe accadere ai siti con una lenta velocità di caricamento.

Questo è uno dei fattori fondamentali per Google, tant’è vero che se se ne accorge ti penalizzerà sbattendoti in coda. Google infatti premia solo i risultati utili ed un contenuto che non carica, per quanto è scritto bene, non è un contenuto utile.

Puoi misurare il Pagespeed del tuo sito con questo strumento messo a disposizione stesso da Google.

analisi-pagespeed

Analisi Pagespeed di Google.com

Come migliorare il Pagespeed? Tanto per fare un esempio, se il tuo sito è in wordpress sai che i plugin hanno un peso? Hai mai provato a contare quelli scaricati ed attivi? O anche, hai mai ottimizzato il peso delle immagini?

La qualità dei contenuti

Tempo di permanenza nel sito

Ovvero un contenuto è di qualità se è letto per intero, fino alla fine. Se arrivi sul contenuto ma nel momento in cui cominci a leggere ti accorgi che non è l’informazione che stavi cercando o anche che il contenuto è fatto male e non risponde alle tue domande, senza dubbio andrai via dal sito senza finire di leggere. Il concetto di tempo di permanenza va ovviamente di pari passo con quello di Tasso di rimbalzo, ovvero la percentuale di coloro che entrano nel sito e vanno via senza aver aperto altra pagina, quindi senza aver approfondito i contenuti.

Google sa che una visita molto breve è un segnale di contenuti di cattiva qualità o di contenuti non ben relazionati con il titolo. Ragion per cui se tanti visitatori hanno lo stesso comportamento, per Google è un forte segnale che la pagina non merita di stare in prima pagina e quindi va declassata.

Di contro se un contenuto è oggetto di una lettura attenta, ovvero se la maggior parte dei visitanti passano molto tempo sul sito sfogliando più pagine, vorrà dire che crea attenzione degli utenti, risponde alle domande ed è effettivamente di qualità. Tale tipologia di contenuti sarà premiata!

Segnali Sociali

La qualità dei contenuti di un sito si misura anche con altri parametri che vanno al di là del tempo di permanenza e del tasso di rimbalzo. Altrettanto rilevanti sono anche gli indicatori “Social” come i commenti nel blog, il numero di volte in cui il contenuto è condiviso, il numero delle menzioni e la quantità (e la qualità) dei backlink.

Tali segnali danno a Google informazioni a proposito della qualità dei contenuti, un articolo non interessante oltre ad avere un alto tasso di rimbalzo, avrà anche pochissimi commenti e condivisioni (se non anche pari a zero). I commenti apportano effettivamente valore ai contenuti, generano un dibattito e fanno si che il sito sia vivo. Ad ogni commento migliorerà la nostra reputazione!

Il premere il pulsante di share altrettanto è un segnale di qualità, nessuno condividerebbe un articolo pessimo! Lo share di un articolo di un blog è un doppio atto di generosità, per primo con la tua rete di contatti in quanto diffondi valore, per secondo nei confronti dell’autore in quanto finisci per premiare la qualità che è stato capace di creare.

Ragion per cui se trovate utile questo articolo vi invito a condividere e commentare!

Usabilità con i contenuti relazionati

Se alla fine della lettura hai come saltare facilmente da un contenuto ad un altro relazionato vuol dire che chi scrive starà facilitando la tua visita con l’obiettivo di farti passare più tempo nel sito, di farti leggere più contenuti e soprattutto di migliorare la tua esperienza utente.

Google vedrà tale tuo comportamento come un segnale che i contenuti che stai leggendo sono effettivamente di valore giacché l’intero blog in se crea interesse.

Come migliorare i segnali che riceve Google dal nostro Sito Web

Tutti questi consigli miglioreranno il posizionamento del tuo sito, ragion per cui prendi nota.

  1. Migliora il Pagespeed, ciò migliorerà il tuo tasso di rimbalzo.
  2. Scrivi titoli accattivanti che incitano alla lettura e che soprattutto siano relazionati al contenuto, ciò migliorerà il tuo CTR.
  3. Crea contenuti di qualità, originali e lunghi, includi anche contenuti multimediali. Ciò farà si che le visite durino più tempo, migliorerà il tasso di rimbalzo e la durata media delle sessioni.
  4. Crea link nei contenuti non solo verso siti esterni ma anche verso pagine interne. Ciò aumenterà il tempo di permanenza e faciliterà che le visite durino più di una pagina.
  5. Facilita, anzi provoca commenti, così facendo aumenterai i tuoi segnali sociali e manterrai il tuo sito vivo e partecipato.
  6. Fai lo stesso anche per le condivisioni.
  7. Aggiungi contenuti relazionati alla fine degli articoli, magari facendoti aiutare da alcuni appositi Plugin.

Solo con queste azioni riusciremo a migliorare la user experience del nostro sito, miglioreremo la nostra reputazione, l’autorità del nostro dominio (qui alcuni consigli su come aumentare questo fattore specifico) e ciò migliorerà il nostro posizionamento SEO.

Conclusioni

Come vedi potremmo fare moltissime cose per migliorare le nostre vendite, dall’odore del nostro negozio a modifiche al sito web, fino ad aumentare l’engagement dei social. Il segreto, se non si fosse ancora capito, sta in un unico ma fondamentale fattore: il creare e condividere Valore!

Ora tocca a te. Come gestisci questi elementi nel tuo sito? Credi che hai bisogno di modificare qualcosa? Se si, cosa? Hai delle domande sulla SEO che vuoi condividere? Commenta le tue impressioni e la tua esperienza, così facendo migliorerai non solo la reputazione di questo sito ma anche la qualità dei suoi contenuti.

Ah…Naturalmente non dimenticare di Condividere!!

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