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Tiered Link Building: attenzione alle Piramidi di Link

La Tiered Link Building è una tecnica al confine tra la SEO Black Hat e quella White Hat, ma le Piramidi di Link continuano ancora ad essere utilizzate da molti professionisti del settore. Siamo sicuri siano una buona tecnica?

tiered link building e piramidi di link

Tiered Link Building: attenzione alle Piramidi di Link

Vincenzo Calicchio No Comment



Nei primi tempi in cui ho cominciato a studiare la SEO ovviamente sono rimasto molto incuriosito dalle tecniche di Black Hat che invece ora ripudio, infatti pur trovandole sempre affascinanti ritengo poco professionale affidare al caso (perché di questo si tratta) i progetti web dei tuoi clienti. Ma ognuno è artefice del proprio destino. Una tecnica al confine tra white hat e black hat è appunto la Tiered Link Building (o Piramidi di Link) di cui lessi per la prima volta in quest’articolo del blogger spagnolo Nicolás Marchal che oggi ho deciso di tradurvi ed integrare con alcune piccole considerazioni personali. Ma andiamo per gradi…

Che cos’è la Link Building?

La Link Building, ovvero la costruzione di link di qualità verso la tua pagina web, è uno dei fattori più importanti per il posizionamento nei Motori di Ricerca. Già mi è capitato di scrivere in passato a proposito di link building in un articolo sui fattori da tener presente durante nello sviluppare questa attività, ma c’è da ammetterlo, sta diventando sempre più complicato conseguire link nella maniera adeguata. Google pretende naturalità e grazie all’evoluzione del suo algoritmo si sta avvicinando parecchio a tale obiettivo ovvero una struttura web di contenuti e link assolutamente naturale. Una tecnica SEO (se così può essere definita) invece innaturale è proprio la Piramide di Link.

Che cos’è la Tiered Link Building?

Il web è pieno di forum e blog di black hat SEO dove si parla sicuramente con maggiore profondità di come sviluppare tali strategie, anche se la maggior parte sono in inglese (astenersi allergici alla black hat ed adoratori di Matt Cutts). La piramide di link consiste sostanzialmente nel realizzare vari livelli di link nella seguente maniera.

piramidi di link

Piramide di link: Livello 1

Nel primo livello si realizzano verso il nostro sito (quello da posizionare) link in blog, directories o rassegne stampa (di qualità accettabile). Molto importante in questa fase è fare attenzione ai contenuti ragion per cui bisogna lavorare in siti che siano molto relazionati con la nostra tematica e possibilmente con valori accettabili di Domain Authority.

Altra cosa importante da tenere a mente è che se, per esempio, in ogni pagina insieriamo 5 backlink, non possiamo utilizzarli tutti per indirizzare al nostro sito ed allora dovremmo linkare a 2 o 3 volte anche altri siti di settore rilevanti (che non siano competitors diretti). Se sei invece un fervido credente nella black hat sicuramente realizzerai 5 backlink verso il tuo sito.

In rispetto, invece, agli articoli valgono le regole di sempre quindi:

  • Contenuti di qualità
  • Estensione minima di 400 parole
  • Contenuto 100% originale
  • Niente traduzioni con Translate
  • Aggiungere immagini, video e contenuti multimediali

Secondo livello della Piramide di Link

Qui inizia la parte interessante, che è ovviamente quella che comincia a puzzare di penalizzazione. Una volta che abbiamo terminato  il primo livello dobbiamo creare dei link in questo secondo che indirizzeremo ai siti su cui abbiamo lavorato nella prima fase, ovviamente faremo riferimento a tutti quegli articoli e contenuti che abbiamo realizzato prima (e che dunque linkano al nostro sito).

Che tipo di Link dobbiamo realizzare in questa fase?

Bookmark, wiki, o anche blog, commenti nei blog, link in directories, in video di youTube, Vimeo ecc…

Terzo Livello

E’ finalmente arrivato il momento dello SPAM puro. In questo livello e nei seguenti, tramite software come Senuke o anche tanti altri rintracciabili per il web, dobbiamo realizzare migliaia e migliaia di link verso il livello 2 (e poi verso il 3, il 4 e così via). Ovviamente si tratta di link della peggiore qualità. Un esempio lo potete vedere qui in basso in riferimento a dei commenti SPAM arrivati sul nostro articolo a proposito della Strategia Social della Pizzeria Ugi’s.

commenti spam

Altro aspetto da tener presente nello sviluppare una Piramide di Link o Tiered Link Building è quello degli Anchor text. Bisogna farci molta attenzione, bisogna diversificarli il più possibile così come la stessa regola vale anche per la pagina di atterraggio dei backlink del livello 2, quindi non solo verso la home page ma anche verso categorie di prodotti, articoli ecc…

Se non ti è ancora ben chiara la struttura di una Piramide di Link condivido anche una immagine dello stesso Nicolás Marchal che dovrebbe renderti più facile la comprensione.

tiered link building

Tiered Link Building: perchè non usarla

Una volta letto ciò sicuramente starai pensando che si tratta di una grande strategia con cui conseguire buoni risultati. Perché costruire una piramide di link dovrebbe far male alla SEO? La risposta è molto facile. La SEO è cambiata molto nel corso degli ultimi anni, tempo fa non era necessario variare l’anchor text, si poteva anche non tener presente il fattore tempo (velocità di conseguimento backlink) o anche il keyword stuffing era considerata una tecnica infallibile. Oggi però, cose così ti rendono passibile ti penalizzazione Google.

Il fatto che oggi (per quanto ne sappia) le Piramidi di Link non sono direttamente penalizzanti, non vuol dire che Domani continuino ad esserlo giacché è palese che dal terzo livello in poi i link sono un autentica “merda” (scusate il francesismo), contrari ad ogni politica di qualità di Google. Rispondi alla seguente domanda:

Realizzeresti mai link di terzo livello direttamente verso il tuo sito?

Penso proprio di no (salvo casi estremi e comunque mai in una strategia a lungo raggio). Ed allora perché mai dovresti utilizzarli per contenuti che ti linkano direttamente? Google ogni volta migliora il suo algoritmo ed ogni volta scopre tutte le nuove tecniche per la manipolazione del posizionamento. Ed ogni volta penalizza chi usa queste tecniche dunque, perché correre il rischio? 

Quando invece è raccomandabile fare Tiered Link Building e costruire Piramidi di Link

Ciò però non vuol dire che in questi casi consiglio di usare queste tecniche, ma è altrettanto vero che dipende dal tuo settore e dalla tua strategia di Business. Ragion per cui non sconsiglio di usare le piramidi di link quando si tratta di:

  • Un attività stagionale unica. Ovvero per fare un esempio, se si avvicinano i mondiali e vuoi apparire in prima posizione per chiavi relative a scommesse o contenuti informativi sul mondiale puoi mettere in pratica una strategia di questo tipo in quanto il tuo interesse è scalare le SERP in poco tempo e per un periodo di tempo determinato. Una volta finito il mondiale, anche se Google ti penalizzerà poco importa.
  • Siti satellite. Puoi creare attorno al tuo sito di riferimento tutt’una serie di siti satellite che non indirizzino al sito ma che vendano i tuoi prodotti e servizi. Per tali siti puoi realizzare una strategia di tiered link building ma in ogni caso ti consiglio di non arrivare al terzo livello.

L’articolo di riferimento da cui nasce questo articolo inserisce anche un altro caso in cui può essere utile costruire una piramide di link. Personalmente non sono convinto di ciò che dice l’autore in questo caso ma per completezza di informazioni condivido il punto.

  • Piccole nicchie di mercato. Laddove possiamo differenziare nicchia e piccola nicchia nel seguente modo:

    Nicchia: “Giocattoli
    Piccola nicchia: “Giocattoli per bambini con meno di 2 anni

Se la funzione della SEO su una piccola o piccolissima nicchia è quella di posizionare un sito per parole chiave a basso o bassissimo volume di ricerca per poi passare alla keyword nella seguente piccola nicchia, allora la tiered link building può essere idonea a questo caso.

In definitiva, e cosa fondamentale da tenere a mente, mai utilizzare questa tecnica per progetti a lunga scadenza o siti che sono la nostra fonte principale di ingressi!

Non tutte le Piramidi di Link sono negative 

Nei forum e nei gruppi spesso si aprono lunghe controversie a proposito di tiered link building. C’è chi le ama e chi le odia e di conseguenza ci sarà chi sarà totalmente d’accordo con quest’articolo e chi mi odierà per averlo condiviso.

Nicolás, l’autore dell’articolo a cui mi riferisco, conclude dicendo che tali tecniche possono portare risultati totalmente negativi nel caso in cui non vengano applicate in maniera corretta, però se vengono utilizzate nella forma giusta e rientrando sempre nei canoni della qualità di un link (quindi se anche i link di 3 o 4 livello si mantengono di qualità accettabile) si possono raggiungere risultati molto positivi.

L’ideale quindi per utilizzare questa tecnica è che tutti i link e quindi tutti i livelli in questione siano di qualità, ovvero che nessuno di questi sia in odore di penalizzazione. Così facendo si può anche raggiungere un posizionamento a largo raggio ed una ottima visibilità del progetto.

A questo punto mi domando. Ma se costruiamo tutti link di qualità perché mai dovremmo farlo in una piramide di link? Non converrebbe più optare per una strategia di link building ordinaria? Il mio parere è che la tiered link building è utilizzabile (anzi non sconsigliabile) solo nei due casi descritti prima. Voi cosa ne pensate? Avete mai avuto esperienze in questo campo? Se si faccele sapere!

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    Vincenzo Calicchio

    Web Marketing Manager con focalizzazione su SEO, SEM, Inbound marketing e tutto ciò che gira intorno alla grande G di Google. Parlo Spagnolo ed Inglese e ad oggi vanto collaborazioni tra l’Italia, la Spagna e gli Stati Uniti. Tra i maggiori progetti ci sono quelli con la Software House “The Singular Factory” (Miami, USA), con il Cabildo (Governo insulare) di Fuerteventura (Isole Canarie, Spagna) ed il Venture Incubator 56CUBE (la mano verso il Sud della milanese "Digital Magics"). Inoltre lavoro con alcune tra le più grandi boutique del Centro-Sud Italia ed alcuni grossi gruppi del Nord. Con la mia Web Agency "Mia Nonna non lo capisce" collaboro a diversi progetti contribuendo alla strategia digitale ed al posizionamento in SERP di eCommerce, attività locali ed aziende di diversa grandezza e settore.

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